Interventi promossi dalla Regione. Il sindaco: «Solo campagna elettorale»
Assunzioni per la sistemazione di Sant'Elia
Dopo le polemiche sull'accordo di programma, adesso fra Comune e Regione inizia la guerra delle bonifiche ambientali a Sant'Elia. Il presidente della Regione Renato Soru, dopo la visita al quartiere compiuta qualche giorno fa, ha disposto di far eseguire una serie di lavori per cercare di sistemare parte dei disservizi presenti nella zona. Già dall'altro ieri squadre di operai sono state formate per compiere alcune opere che dovrebbero dare una sistemata a uno dei rioni più degradati della città.
Il primo a scendere in campo è stato un team di elettricisti che ha iniziato a sistemare i citofoni rotti delle abitazioni. È pronta addirittura una serie di assunzioni a tempo determinato (tutti disoccupati di Sant'Elia) per costituire nuovi gruppi di operai che avranno il compito di bonificare il quartiere. «La decisione del presidente Soru - fanno sapere dalla presidenza della Giunta regionale - è la conseguenza del sopralluogo che ha effettuato nei giorni scorsi, nel corso del quale i cittadini gli hanno mostrato i problemi che affliggono da anni Sant'Elia. Questa iniziativa è stata presa in accordo con l'Agenzia Area (ex Iacp), alla quale sono stati affidati gli interventi».
Il problema maggiore è quello delle competenze, visto che per certe zone in cui la Regione vorrebbe intervenire è necessario sentire il parere di altri enti pubblici. Per questo motivo si è deciso di agire, per ora, solo nelle zone in cui c'è l'esclusiva competenza di Area.
Il sindaco Emilio Floris era già a conoscenza delle intenzioni del presidente della Regione. «Mi fa piacere che Soru si stia occupando di questa causa. Probabilmente l'avvicinamento della campagna elettorale non fa altro che ravvivare l'interesse per il rione. Mi sembra doveroso chiarire che questi interventi si sarebbero dovuti fare almeno 30 anni fa. E se l'effetto del blocco dell'accordo di programma è quello di far svegliare Soru sui problemi di S. Elia e non solo sul Betile, allora è meglio che il blocco dell'accordo continui».