TRASPORTI.
Il punto critico all'Auchan di Pirri: le erbacce impediscono di camminare
Il treno viaggia veloce, ma alle fermate ci sono buche e buio
Prossimo tram per Policlinico 15 minuti , informano i display luminosi nella stazione di piazza Repubblica. Ad aspettare la metro e a sfidare i divieti («vietato sedersi, vietato fumare») sono dieci persone. Arriva puntualissima. La corsa alle poltroncine di velluto rosso non ha senso: sono tutte libere. Fa giusto qualche istante di sosta al capolinea, poi riparte: direzione largo Gennari. La prima sorpresa arriva appena si mette un piede giù: una signora avanti con gli anni è alle prese con un gradino alto una quarantina di centimetri, segnalato con una transenna del Comune. «È lì da almeno un mese», protesta Rossana Lai, 67 anni, pensionata: «Grazie al cielo sono ancora un po' atletica, ma un anziano o un disabile sulla sedia a rotelle non potrebbe certo passare». Luciana Lampis, classe 1940, s'inserisce nel discorso: «Potrebbero realizzare uno scivolo: prima o poi qualcuno si romperà una gamba». Carlo Desogus, residente nella zona, aggiunge: «L'abbiamo segnalato molte volte al Comune, ma niente».
GENNERUXI La corsa riprende. “ Prossima fermata Genneruxi, uscita a sinistra ”, avvisa la voce sparata dagli altoparlanti a bordo. I pulsanti verdi sulle portiere iniziano a lampeggiare ma per i poco pratici, che non sanno di doverli premere, il rischio di saltare la fermata è altissimo. Infatti una ragazza attende inutilmente di poter scendere, ma niente da fare: è costretta a ripiegare su via Mercalli. Stavolta per ingannare l'attesa - comunque, breve - c'è un sottofondo musicale degli Abba. Gradevole per chi apprezza il genere, ma non coinvolgente tanto da annebbiare la vista: la fermata è isolata e poco accogliente. A contendersi l'unica panchina con vista su uno spiazzo praticamente privo d'illuminazione, ci sono sette persone: troppe. I più veloci si siedono, gli altri stanno in piedi. Le proteste corrono veloci, quasi quanto la metropolitana leggera. «Quando fa buio non è certo una bella zona per una donna sola», osserva Laura Pili, 35 anni, di Quartu: «Oltretutto l'asfalto è dissestato, per arrivare a casa interi bisogna essere fortunati». Gli occhi elettronici della telecamera puntati sui binari non bastano. «La sera cerco sempre di farmi venire a prendere, non mi fido di stare qui se non sono in compagnia», ammette Luisa Pala, 72 anni, insegnante in pensione. Paola Spano, 63 anni, di Soleminis, si unisce al coro: «Siamo troppo esposti alle intemperie, potrebbero installare pannelli protettivi».
PIRRI Attraversato viale Marconi, stranamente semi-deserto, si entra nel territorio di Pirri. Fermata di via Vesalio: sulla destra c'è la Cittadella finanziaria, sul lato opposto uno sterrato, passaggio obbligato per poter salire sulla metro. «Quando piove bisogna fare lo slalom tra il fango», racconta Mariolina Cossu, 52 anni, cagliaritana, «basterebbe realizzare un piccolo passaggio per consentirci di raggiungere con tranquillità le pensiline». Di nuovo in carrozza, senza troppe aspettative. L'ultima tappa del tour cagliaritano della metro è dietro l'Auchan. Qui la sensazione di trovarsi in mezzo alla giungla è immediata. Si scende su un gradone di circa mezzo metro, avvolti da una fitta vegetazione e con poche vie d'uscita.
Sara Marci