Tacos di pane carasau, praline di capocollo e gelato allo zafferano. La creatività che reinterpreta la tradizione ha contrassegnato il percorso formativo - e il buffet finale, allestito giovedì mattina alla Mem - dei trentatré partecipanti al secondo corso del progetto Inter20 , condotto dall'ufficio Politiche giovanili del Comune, all'interno del programma finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, dipartimento della Gioventù e del servizio civile nazionale.
I giovani chef, tutti disoccupati e di età compresa tra 18 e 35 anni, hanno lavorato per settimane con lo chef stellato Roberto Petza e i suoi collaboratori Simone Nebbia e Simon Press. Fra giacche bianche, coltelli e cucine professionali, hanno appreso le basi dell'alta cucina, ma anche la pratica del riutilizzo degli alimenti per un consumo critico e consapevole, e per arrivare alla rivisitazione dei piatti tipici sardi in un'ottica innovativa.
Lo stesso gruppo aveva seguito un primo corso in autunno, culminato nel saggio prenatalizio al mercato di San Benedetto, con tanto di tartare di pecora in formato finger. Ora, alcuni di loro lavoreranno nei resort, durante l'estate. Una corsista, 28 anni, ha invece deciso di iscriversi all'istituto alberghiero. «Nel settore, c'è sempre grande richiesta di diverse professionalità», conferma Petza, reduce da una due giorni a Parigi, ospite dell'Istituto italiano di cultura. «Il gruppo appena formato è molto preparato e motivato, il doppio corso è senz'altro una buona base per un futuro lavoro nella ristorazione».
Clara Mulas