M aria Callas in sottofondo e Angela Spocci seduta alla sua scrivania, con Alfredo Kraus alle spalle. Comincia così, nello studio del quinto piano e non più nel foyer di platea, il primo incontro con la stampa della nuova sovrintendente del Lirico di Cagliari. Un incontro informale (mancano, sia pure presenti con i saluti, i rappresentanti del consiglio di indirizzo, e manca, ancora una volta, il sindaco), dettato dall'esigenza di dar notizia di un concerto straordinario, il primo della nuova gestione.
Si intitola “…..dalle Roncole al Nuraghe…..” e in qualche modo rappresenta la carta d'identità di Angela Spocci: che a Parma è nata e in Sardegna è (ri)approdata. Verdi ed Ennio Porrino i protagonisti del concerto, che dopo l'anteprima giovani della mattina del 6 marzo sarà proposto la sera alle 20.30 e l'indomani alle 19. Sul podio, a dirigere orchestra e coro, Stefano Rabaglia. Solisti Anna Maria Chiuri, mezzosoprano, Roberto Iuliano, tenore. Maestro del coro Gaetano Mastroiaco. Di grande impatto popolare i brani (“Vespri siciliani“, “Trovatore”, “Macbeth”, “Aida”, “Nabucco”). Di Porrino sarà proposta una selezione de “I Shardana”. Una prova difficile per il direttore, che ha accettato di confrontarsi con una partitura impervia. Compito più agevole quello di coro e orchestra, che ben conoscono l'opera per averla proposta negli ultimi anni, prima in forma di concerto e poi in forma scenica. “Nuraghi” e “Tre canzoni italiane” le altre proposte.
Porrino è un autore caro ad Angela Spocci, come lo è Gavino Gabriel, del quale vorrebbe portare in scena, a Cagliari ma anche a Sassari, “La Jura”.
«Farò Porrino, farò “Jura”». Quanto alla stagione concertistica e a quella operistica, attesissime dal pubblico, la prima sarà presentata tra una settimana (e occuperà sostanzialmente marzo-aprile e i primi di maggio, coinvolgendo, per Pasqua, Cattedrale e San Saturnino). Di più non è dato sapere, salvo il ritorno del pianista Roberto Cappello. Segreto totale sulla lirica. Tra un mesetto la presentazione, dopo il 15 maggio il debutto della stagione. Tra i progetti della Spocci, l'individuazione di un direttore musicale («la figura più importante di un teatro lirico») e l'apertura alla collaborazione col Conservatorio, «ma anche con Massimo, Saline, ex Macello» e con i 53 teatri presenti nel territorio. Nulla invece si può ancora sapere del Parco della Musica e del suo mitico e mai battezzato teatrino.
È un richiamo alla concretezza, quello suggerito da Spocci, che non ama fantasmi e divisioni, «utili soltanto agli squali nazionali che sono pronti a dividersi la carcassa del Lirico», rimanda alla valutazione della Corte dei Conti qualunque bilancio finanziario e sottolinea, a questo proposito, l'urgenza di una riorganizzazione.
Rientra in questa logica la rescissione del contratto (a fine dicembre) di Marco Maimeri, direttore di produzione, e con decorrenza odierna di Sabrina Cuccu, direttrice degli allestimenti scenici: autentica (ancorché precaria) colonna del Lirico. «Non ho allestimenti scenici in programma, quindi non posso permettermi il suo stipendio». Le roncole, inevitabilmente, evocano, con gli ameni luoghi verdiani, anche le forbici. Ma, assicura la sovrintendente, «nessun contratto a tempo indeterminato sarà toccato».
Maria Paola Masala