L'iniziativa. Test antidroga per chi vuole prendere il patentino. Cagliari tra le quattro città campione
Serpelloni: «Atutti sarà chiesto di sottoporsi ma non c'è nessun obbligo in tal senso» Per guidare il tanto desiderato scooter stavolta il consenso di mamma e papà potrebbe non bastare. Almeno non a Cagliari (e in altre tre città d'Italia, Verona, Perugia, Taranto o Bari), dove tra un mese, chi vorrà prendere il patentino per il motorino sarà sottoposto a un test antidroga voluto dal governo.
PER IL MOMENTO l'iniziativa è solo in fase sperimentale e dovrebbe durare sei mesi. Poi, in base ai risultati ottenuti si deciderà se estenderla a tutte le altre regioni italiane. Si parlava di un provvedimento del genere già nel luglio 2008, con partenza prevista a settembre, ma la definizione di alcuni punti l'ha fatto slittare. Ieri però, durante un convegno sul consumo di stupefacenti organizzato dalla Regione Lombardia e dall’Asl di Milano, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi, ha fatto presente che «non è ancora previsto il test antidroga per un ragazzino che voglia prendere il patentino. Vogliamo introdurre una norma perché il ragazzo deve sapere che, se viene trovato positivo, non avrà nè patentino nè patente. Andrà a piedi per salvaguardare la sua incolumità e quella degli altri. Mi illudo - ha continuato - che il lavoro fatto negli ultimi otto mesi dal dipartimento delle Regioni, dalle Comunità di recupero, dagli spot televisivi e dai portali che stiamo aprendo, faccia crescere in chi si avvicina e si è avvicinato con disinvoltura alla cocaina e alla droga in generale, la consapevolezza che alla lunga saranno dominati da queste sostanze ». Ma, ha spiegato Giovanni Serpelloni, direttore del Dipartimento antidroga - il test sarà proposto a tutti, e non sarà obbligatorio. Se qualcuno rifiuterà di sottoporsi, il medico potrebbe decidere a sua volta di non compilare il certificato per il rilascio del patentino». «Siamo favorevoli a un provvedimento che educhi e responsabilizzi - ha detto il vice comandante della polizia municipale, Manuela Atzeni - la libertà che dà il motorino deve essere anche conquistata». La Atzeni ha anche ricordato l'iniziativa, sempre sperimentale, degli alcol test fuori dalle discoteche a ragazzini minorenni: «Ebbene, il quindici per cento risultava positivo». Per Lucio Aprile, dirigente provinciale della polstrada, «i casi di positività ad alcol e droghe di minorenni, sono del tutto irrilevanti rispetto al dato complessivo. Ma - ha aggiunto - è anche vero che i ragazzini nei ciclomotori vengono fermati molto meno».
INTANTO, «la settimana prossima - ha chiarito Serpelloni - è prevista una riunione per mettere a punto gli ultimi dettagli del provvedimento che dovrebbe essere applicato comunque tra trenta giorni». ¦ R.M.