Il caso. Protestano gli abitanti e gli operatori di Castello: «Siamo isolati dalla città»
Si installano le telecamere: spariranno i box dei custodi
Cancellati due turni di lavoro: gli ascensori sono in funzione dalle 6 alle 18.
L'ultima mazzata ieri mattina: verso mezzogiorno, un dipendente della Multiservice affigge un cartello. Avverte che l'ascensore che dà su piazza Palazzo non è in funzione. «Soltanto un black out momentaneo», fanno sapere dagli uffici del Comune. In effetti, nel pomeriggio l'impianto è nuovamente in funzione. Ma i problemi sono tutt'altro che risolti: resta affisso - perché è ancora valido - il cartello che fissa l'orario di funzionamento dell'ascensore, dalle 6 alle 18.
LE PROTESTE Un orario che vale anche per l'impianto che porta sino al Bastione. E che, ovviamente, ha suscitato proteste generalizzate. Sulla porta dell'ascensore di piazza Palazzo fa bella mostra di sé un foglio che invita alla protesta. A lamentarsi sono in tanti, abitanti di Castello, operatori commerciali, frequentatori del quartiere storico.
LA PETIZIONE Addirittura si profilano alcune iniziative. Graziella Cugusi, unica farmacista di Castello, aspetta di capire in che modo si evolveranno le cose. «Stiamo vivendo una situazione incredibile: di notte, di fatto siamo isolati dal resto della città». Cita l'esempio del marito, medico, che qualche giorno fa, essendo reperibile, ha dovuto fare un giro incredibile per arrivare nel multipiano dove parcheggia l'auto. «Potremmo anche raccogliere firme e fare una petizione». Per poter utilizzare l'ascensore ventiquattro ore su ventiquattro. E anche per fare una proposta. «Questi che portano a Castello sono forse gli unici ascensori al mondo che non hanno una scala: sarebbe indispensabile in caso di malfunzionamento dell'impianto».
LA SITUAZIONE Proposte che, eventualmente, verranno prese in considerazione più avanti. Adesso c'è da risolvere un problema: il fatto che gli ascensori stiano funzionando dalle 6 alle 18. Disservizio nato il 13 febbraio quando è scaduto il contratto dei 26 lavoratori, assunti nel quadro dei cantieri di lavoro, che controllavano il funzionamento degli impianti. La gestione è stata affidata alla Multiservice nell'attesa che venga aperto un nuovo cantiere di lavoro: quando la delibera di Giunta sarà approvata dal Comune, a occuparsi degli ascensori saranno una decina di guardie giurate (assunte anch'esse nell'ambito dei cantieri di lavoro) che, dalla sala centrale di Santa Chiara, vigileranno sugli impianti, tutti dotati di telecamere.
L'INTERVENTO Il problema si pone in questa fase di transizione nel corso della quale a occuparsi dell'ascensore sono i dipendenti della Multiservice. «Siamo stati costretti a ridurre gli orari di apertura», afferma il dirigente del settore Urbanizzazione e mobilità Sergio Murgia, «perché, attualmente, stanno operando sei persone: non si poteva non eliminare due turni di lavoro». Ma la situazione dovrebbe migliorare in tempi brevi: l'impresa che sta piazzando le telecamere sta lavorando a pieno regime. «Ci ha assicurato che sta facendo tutto il possibile per finire entro questa settimana». Dunque, da lunedì prossimo la situazione dovrebbe tornare alla normalità. «Con le telecamere piazzate, il servizio sarà assicurato per ventiquattro ore al giorno».
IL FUTURO Dunque, quando la situazione sarà normalizzata, non ci saranno più le baracche davanti agli ascensori che verranno, invece, controllati dalla centrale di Santa Chiara: le telecamere vigileranno sugli ingressi ma anche su quello che accade all'interno degli ascensori. C'è solo un ultimo problema: chi si occuperà degli impianti? «In linea di massima», annuncia l'assessore alle Attività produttive Paolo Carta che gestisce i cantieri di lavoro, «gli operai potrebbero arrivare dai cantieri. O, magari, si potrebbe fare ricorso a personale del Comune da qualificare».
MARCELLO COCCO
17/02/2009