Inpdap. L'istituto di previdenza ha applicato la tassazione di fine anno sulle rendite
Proteste ieri in viale Diaz: «Come paghiamo le bollette?»
Arriva il conguaglio sulle pensioni Inpdap e fa male. Ieri lunghe file di persone negli uffici dell'istituto per chiedere chiarimenti.
Pensioni pubbliche dimezzate e anziani ridotti alla fame. Accade in tutta Italia e anche in Sardegna dove sono migliaia i pensionati in difficoltà a causa delle pesantissime trattenute applicate dall'Inpdap (l'ente di previdenza dei dipendenti pubblici) alle loro già magre pensioni. All'origine del problema c'è il pagamento del conguaglio fiscale 2008 che prevede decurtazioni pesantissime che in certi casi arrivano a superare il 60% della pensione.
LE PROTESTE Inevitabili le proteste. Ieri mattina gli uffici Inpdap di Cagliari (viale Diaz) sono stati presi d'assalto da centinaia di pensionati furibondi per aver ricevuto una pensione più che dimezzata. «Una situazione assurda», commenta il cagliaritano Paolo Dessì, «mi avrebbero dovuto dare 1.136 euro e invece mi sono ritrovato con appena 458 euro. Che dire? Sono amareggiato e mi domando come si possa sopravvivere con una cifra del genere». Gli fa eco Giovanni Carta, 76 anni. «Anch'io ho ricevuto diverse centinaia di euro in meno», si lamenta, «non so proprio come farò a pagare le bollette». Disperato anche Luigi Fois, 70 anni. «Mi hanno tolto 700 euro su 1.200» racconta, «in pratica mi hanno lasciato quasi senza un soldo». «È una vergogna», tuona Franco Lanni, «non sono in grado nemmeno di pagare l'assicurazione dell'auto e dovrò ricorrere a un prestito. È giusto adempiere agli obblighi fiscali ma è assurdo imporre trattenute così elevate e per giunta concentrate nel solo mese di febbraio».
IL CONGUAGLIO Il nuovo sistema di conguaglio distingue i pensionati in due categorie in base all'importo mensile della loro pensione. Alla prima categoria appartengono quelli che percepiscono un assegno di almeno 500 euro. A loro, a partire da febbraio, viene effettuata una trattenuta mensile di importo tale da garantire comunque il pagamento di un mensile netto di euro 458,20 che corrisponde al trattamento di pensione minimo Inps. La rata così determinata sarà trattenuta anche nei mesi successivi fino al saldo del dovuto. E sulle rate successive alla prima (a partire da marzo) sarà calcolato l'interesse di legge nella misura dello 0,50% mensile. Alla seconda categoria appartengono invece i pensionati che percepiscono un assegno mensile inferiore a 500 euro. Anche a loro a partire da febbraio viene effettuata una trattenuta mensile, ma di importo pari a un quinto della pensione. La stessa rata sarà trattenuta anche nei mesi successivi fino al saldo del dovuto, e sulle rate successive alla prima (a partire da marzo) sarà calcolato l'interesse di legge nella misura dello 0,50% mensile. In entrambi i casi, laddove la rateizzazione non dovesse risultare sufficiente a pagare l'intero debito dovuto, il pensionato dovrà provvedere autonomamente al pagamento del resto entro il 15 gennaio 2010.
PAOLO LOCHE
17/02/2009