CONSIGLIO DI STATO.
Nessuna sospensiva: la commissione tecnica può continuare a esaminare l'offerta presentata dall'associazione temporanea d'imprese guidata dalla Econord di Varese. Nuovo capitolo nella tortuosa vicenda del maxi appalto da 236 milioni di euro più Iva per la raccolta dei rifiuti urbani. A scriverlo, i giudici del Consiglio di Stato che due giorni fa hanno respinto la richiesta di sospensiva allegata al ricorso presentato dalla De Vizia.
A quest'ultima, che ha gestito la raccolta dei rifiuti negli ultimi anni, sei mesi fa il Comune ha assegnato in via provvisoria il servizio in attesa dell'aggiudicazione definitiva. Con il ricorso, la ditta si è opposta alla sentenza con cui il Tar, il mese scorso, ha stabilito che l'offerta dell'associazione temporanea di imprese di cui fanno parte Econord, Genesu spurghi e Campidano ambiente, che inizialmente si era classificata al primo posto grazie a un ribasso dell'8 per cento, era stata ingiustamente estromessa dalla commissione aggiudicatrice. Secondo i giudici amministrativi di primo grado, infatti, “l'indicazione scorporata degli oneri di sicurezza del prezzo offerto”, sulla cui presunta mancanza di certezza si basava l'esclusione, “è stata compiuta”: un giudizio che di fatto ha rimesso in gara, e con buone probabilità di vittoria, l'associazione temporanea d'imprese. Sul merito del ricorso presentato dalla De Vizia, i giudici del Consiglio di Stato si pronunceranno fra due mesi. Nel frattempo la bocciatura della richiesta di sospensiva autorizza la commissione a proseguire nell'esame dell'offerta dell'Econord. Difficile che la commissione si pronunci prima della sentenza e contro la quale sarà possibile un appello al Capo dello Stato.
M. N.