Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Non solo soldi, ma atti trasparenti»

Fonte: La Nuova Sardegna
16 febbraio 2009

DOMENICA, 15 FEBBRAIO 2009

Pagina 1 - Cagliari

VERTENZA CTM 



La Cgil accusa il manager di aver creato disparità fra i lavoratori




CAGLIARI. Direzione autoritaria, premi annuali e promozioni dispensati con criteri arbitrari, atti amministrativi inaccessibili: per Sandro Bianco della Cgil il malessere del personale Ctm non è legato soltanto a ragioni economiche ma affonda le radici nei rapporti fra i lavoratori e il manager Ezio Castagna, l’uomo che ha risanato l’azienda ma che - a sentire il sindacato - non è disposto a condividere i meriti e i risultati con chi passa sei ore al giorno sulla strada, esposto a rischi e fatica. Bianco punta il dito su piaghe che a suo dire esistono da anni: «Castagna rifiuta il confronto - avverte il sindacalista - vuole soltanto firme nei verbali, ma se si trova davanti a qualche richiesta rompe tutto e se ne va». E’ esattamente quello che il manager addebita alle sigle confederali, finalmente riunite da tre giornate di sciopero compatto. Il dato certo è che non c’è tavolo di confronto: «E’ una vertenza strana - ironizza Bianco - perchè la stiamo mandando avanti attraverso i giornali».
Il punto caldo resta comunque il premio di risultato annuale, con l’azienda che offre un ritotcco del 30-35 per cento legandolo a produttività ed efficienza, i sindacato che chiedono il raddoppio: «Certo è un punto importante, sono i soldi dei lavoratori in un momento difficile per tutti - conferma il rappresentante della Cgil - ma non è certo il solo, basta pensare al segreto incomprensibile che l’azienda ha posto sugli atti del consiglio di amministrazione». L’accusa è pesante, Ctm non sarebbe un’azienda trasparente malgrado operi sostanzialmente con i contributi pubblici, della Regione e dei tre enti proprietari: «Abbiamo in mano documenti chiari - avverte Bianco - che dimostrano come a fine anno l’amministrazione elargisca migliaia di euro a dirigenti e a singoli lavoratori, senza alcuna comunicazione al sindacato e soprattutto creando inaccettabili disparità fra i dipendenti. E’ grave che non si conoscano neppure i criteri seguiti per assegnare i premi, così che nessuno è in grado di sapere come si fa a guadagnarseli». Su quest’aspetto il confronto sindacale rischia di sfociare nello scontro: «Noi della Cgil abbiamo presentato un ricorso alla Procura regionale della Corte dei Conti, perchè accerti eventuali comportamenti illegittimi. Aspettiamo risposte».
Ma il quaderno delle doglianze sindacali riserva altre pagine fitte di appunti: «Forse non è noto che molti autisti del Ctm lavorano con salari ridotti di 200-300 euro rispetto agli altri pur facendo lo stesso lavoro, questo perchè l’azienda rifiuta di estendere a tutti il contratto integrativo». E’ un’altra delle disparità lamentate dal sindacato, una disparità che si realizzerebbe anche nelle scelte aziendali sugli avanzamenti di carriera: «Manca un regolamento - sostiene Bianco - così che è sempre l’azienda a stabilire chi dev’essere promosso e chi no, senza però comunicare in base a quali criteri. Non ci sembra giusto. Castagna dice di voler favorire i giovani, che hanno più motivazioni ed energie, ma allora non mi spiego come mai per dirigere il Ctm sia stato scelto lui che proprio giovanissimo non è».
Si potrebbe andare avanti con i comportamenti antisindacali («abbiamo vinto più di un ricorso al giudice del lavoro, ci negava i permessi sindacali ed è stato costretto a tornare sui sui passi») e col problema della sicurezza («il sistema di controllo a distanza viene usato soprattutto per controllare i lavoratori») ma il rappresentante della Cgil non è disposto a riconoscere neppure i meriti del manager, il risanamento del Ctm e il miglioramento evidente del servizio ai cittadini: «Il merito è anche dei lavoratori che non si sono risparmiati - rilancia Bianco - mentre per la parte e economica non bisogna mai dimenticare che a mettere i soldi necessari per il servizio di trasporto pubblico sono la Regione, la Provincia e i comuni di Cagliari e Quartu».
Sulle prospettive della vertenza incombe un punto interrogativo: «Il 20 febbraio dovremmo incontrare il sindaco, speriamo di ottenere l’apertura di un tavolo serio di confronto - taglia corto Bianco - un confronto che serva a eliminare tutte le zone d’ombra e a dare al sindacato ogni informazione richiesta. Gli scioperi non piacciono a nessuno, ma adesso l’azienda deve fare i conti coi tre sindacati uniti e credo che questa situazione preoccupi». (m.l)