Rassegna Stampa

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Cagliari, l'agonia dei locali notturni: "Qui mancano le regole"

Fonte: web Castedduonline.it
17 febbraio 2015

 


Norme che cambiano da un giorno all’altro costringendo i titolari dei pub a chiudere, ma anche la crisi e i prezzi alle stelle che spesso scoraggiano i clienti: a Cagliari ci sono sempre meno locali notturni, resistono i risto pubs


Autore: Federica Lai il 17/02/2015 01:15

 

 

 


Un quadro normativo incerto, meno persone che escono la sera e troppo spesso prezzi alle stelle. I locali notturni cagliaritani muoiono uno dopo l’altro, dal centro storico al Poetto: resistono solo i risto pub dove si può anche mangiare, e i locali che puntano sulla musica e sulle serate alternative. “Investire sull’apertura di un locale non conviene più – spiega Alfonso Alessandro, titolare del Caffè degli Spiriti – c’è troppa incertezza sul futuro: non esiste un quadro di regole certe che possa incoraggiare un imprenditore ad aprire una nuova attività”. In poche parole tra regole che cambiano da un giorno all’altro il rischio chiusura è dietro l’angolo. 

Ma a cambiare sono soprattutto le abitudini. Cagliari non è più la città degli anni Novanta, quando la gente usciva spesso la sera e si spendeva di più. Lo stesso quartiere della Marina, fulcro della movida è cambiato. “Prima  era un rione ghetto dove quasi si aveva paura di entrare la notte – continua Alfonso Alessandro – ora è frequentato da tutti, e i residenti si lamentano per il troppo rumore. Anche in questo caso si registra una mancanza di regole certe: la stessa ordinanza sindacale emessa prima dell’estate aveva del paradossale visto che chiedeva ai gestori dei locali di fungere da vigilanti del quartiere”. Ma spesso a scoraggiare i clienti sono i costi troppo alti. “Io faccio i prezzi in base al servizio e ai prodotti che offro – sottolinea Eugenio Mereu, titolare del Vespaio – Non mi permetto di far spendere 24 euro per una bistecca di cavallo con contorno più una birra, mentre qualcuno lo fa. Secondo me il trucco è proprio questo: trattare il cliente come vorresti essere trattato tu”.