Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Condomini fra i liquami

Fonte: L'Unione Sarda
17 febbraio 2015

S. ELIA. Abbanoa: non è nostra competenza. Area: tocca agli inquilini

Le fogne traboccano da 15 giorni, è scaricabarile 


Ogni volta che in un appartamento si tira lo sciacquone, i pozzetti dell'impianto fognario, fra i pilotis, tracimano. Succede, da due settimane, in via Magellano, a Sant'Elia. Coinvolti cinque palazzoni, in ciascuno dei quali vivono dalle 32 alle 36 famiglie: centinaia di persone in balia di uno scaricabarile. Abbanoa non interviene perché, spiegano dagli uffici, non gli è mai stata trasferita la proprietà di quelle reti (idrica e fognaria). Che quindi appartengono ad Area, l'Agenzia regionale per l'edilizia abitativa, proprietaria degli immobili: quest'ultima, però, sostiene che l'intervento è a carico dei condomini. Cioè di persone che sono a basso reddito, tanto che vivono in case popolari: pensionati al minimo, disoccupati, precari. Quanto al Comune, non è stato coinvolto per sfiducia: «Per il Municipio - spiegano i residenti - è come se non esistessimo: non si vede uno spazzino da ottobre».
POZZETTI Via Magellano è il lato interno del semicerchio di via Schiavazzi. La passeggiata negli scantinati dei palazzoni è di quelle che non si dimenticano: attorno a ogni pozzetto si espandono i liquami e una maleodorante pappetta color marrone. Lo schifo, in alcuni punti, si insinua sotto le porte dei garage, allagando anche quelli. Dai pozzetti condominiali le condutture portano ai tombini al centro della strada, anche questi circondati dai liquami: secondo i residenti sono stati questi i primi a intasarsi. Tappati questi, gli impianti fognari dei palazzi non hanno possibilità di sfogo: i liquami si trovano di fronte a una diga, tornano indietro e tracimano.
ABBANOA «Due settimane fa abbiamo chiamato Abbanoa», racconta Maria Franca Pilia, amministratrice condominiale del palazzo al civico 4: «Ci avevano detto che sarebbero intervenuti, ma non si è visto nessuno. Giovedì scorso ho richiamato: ancora niente». Dagli uffici dell'ente rispondono mostrando una mappa: in blu sono evidenziate le reti di loro proprietà (quelle di via Schiavazzi), in viola quelle di Area (via Magellano e le piazze Demuro e Silesu): «Non è nostra competenza», concludono. «Comunque, faremo verifiche sulle fognature via Schiavazzi».
AREA Ad Area Maria Franca Pilia ha mandato un'e-mail martedì scorso, ore 9,34: chiedeva un intervento tecnico urgente «in quanto sono scoppiate le fogne nel piano pilotis, livello strada (posto auto), e vi è abbondante fuoriuscita di liquami il cui odore insopportabile sta invadendo tutto lo stabile». Dall'Agenzia, risposta fulminea. Alle 10,09, il funzionario del servizio tecnico del distretto di Cagliari Giulio Barca ha scritto che «la richiesta in oggetto... non potrà trovare accoglimento in quanto l'intervento risulta tra quelli posti a carico degli inquilini in base alla vigente Carta dei servizi, liberamente consultabile sul sito aziendale. Si invita pertanto il condominio a provvedere in conto proprio. In caso di inerzia, l'intervento, ove successivamente disposto da questa azienda, verrà addebitato agli inquilini».
POLEMICHE Il richiamo alla Carta servizi non è molto apprezzato dai residenti: «E chi l'ha mai vista, questa carta?» Ma a mandarli su tutte le furie è l'ipotesi di dover pagare loro per un problema che dipende dalle fogne sotto la strada. Molte delle famiglie coinvolte sono fra le circa 3.000 della provincia di Cagliari che nelle settimane scorse hanno ricevuto richieste fino a 10 mila euro di conguagli sui canoni degli anni scorsi. Si sentono trascurate dall'ente e ricordano bene come, cinque mesi fa, i dirigenti di Area si siano riconosciuti premi di risultato per poco meno di mezzo milione: 25mila euro a testa.
Marco Noce