Il sindaco Zedda
Prima di tutto l'agibilità della palazzina per permettere agli inquilini di viale Trieste di tornare a casa e agli automobilisti di percorrere la strada, poi sarà il momento di calcolare i danni e le spese causati: gli straordinari della Polizia municipale presente 24 ore su 24 sul posto, gli interventi della Protezione civile per lo sgombero dell'edificio e la sistemazione delle transenne, il costo delle locande e degli alberghi dove sono ospitati gli sfollati. Ma chi paga? «Chiederemo il risarcimento delle spese», fa sapere il sindaco Massimo Zedda. È di rimborso dei danni parlano gli abitanti e i commercianti della zona, vittime di quella che sembra una follia: ostaggio di beghe condominiali. Non si era mai visto.
Ieri in viale Trieste l'aria tra i negozianti era pesante. «Non è possibile lavorare così», commenta sconsolata la commessa di New Curiosità. «Speriamo solo che si sbrighino. Non possiamo continuare col negozio vuoto». Antonio Aresu, del Bar Trieste, si fa forza. «I clienti abituali non hanno tradito l'appuntamento con pasta e cappuccino. È mancato il consumatore di passaggio».
Decine le persone in attesa di fronte all'ingresso del patronato. Inutilmente. Sbarrate anche le serrande dell'ottico e della banca Unicredit, con i dipendenti e il direttore costretti a fare retromarcia dopo un timido tentativo di ingresso respinto con cortesia dalla Polizia municipale. (a. a.)