L'Italia ha il dodicesimo Presidente della Repubblica. Al Quirinale arriva Sergio Mattarella
Un lungo applauso dei grandi elettori saluta l'elezione del nuovo capo dello Stato. Sergio Mattarella supera il quorum di 505 voti e ottiene 665 preferenze. Il giudice costituzionale, ormai ex, è il primo siciliano a salire sul Colle più alto d'Italia. Napolitano: "Mattarella punto riferimento saldo per riforme". Grasso: "Sarai grande presidente". Renzi: "Buon lavoro presidente, viva l'Italia".
ROMA – Al Quirinale arriva l' 'inquilino principale' numero dodici: Sergio Mattarella, politico e più volte ministro della mai invecchiata ma ‘trasformata’ Democrazia cristiana, è il dodicesimo Presidente della Repubblica. 74 anni, di Palermo, è fratello di quel Piersanti ucciso dalla mafia nel 1980, mentre ricopre il ruolo di presidente di Regione. La nomina ufficiale, da parte della presidente della Camera, la vendoliana Laura Boldrini, arriva alle 13:32, ma già alle 12:58 i numeri in arrivo dall'Aula di Montecitorio fanno nettamente capire chi è il successore di Giorgio Napolitano. L’elezione a capo dello Stato arriva alla quarta votazione, con 665 preferenze – quorum fissato a 505, 995 su 1010 i 'grandi elettori' che partecipano al voto -. Voto favorevole di Partito Democratico, Sinistra Ecologia e Libertà e Nuovo Centro Destra (tra gli alfaniani non mancano gli strappi, si dimettono la portavoce Barbara Saltamartini e il capogruppo di Area Popolare a palazzo Madama, Maurizio Sacconi). La Lega Nord e Fratelli d’Italia preferiscono invece il giornalista Vittorio Feltri (arriva terzo, a quota 46), il Movimento 5 Stelle vota invece il giudice Ferdinando Imposimato (secondo, a quota 127). I ‘dissidenti’ grillini scrivono nella scheda il nome del giurista Stefano Rodotà, che prende 17 voti). Forza Italia punta sulle schede bianche (alla fine sono 105), confermando perciò, anche per la votazione del Presidente della Repubblica, le voci che parlando di più di una spaccatura all’interno del partito. Mattarella, attuale giudice costituzionale, prende possesso del Quirinale dopo gli otto anni e otto mesi di Giorgio Napolitano.
IL TWEET DI RENZI - Quando propone Sergio Mattarella, il premier Matteo Renzi sa che, almeno momentaneamente, ricompatta il Pd. Così è, a leggere i numeri. E, ancora prima della proclamazione ufficiale, Renzi affida al suo profilo ufficiale Twitter le primissime parole di gioia per l'elezione di Mattarella:
Buon lavoro, Presidente Mattarella! Viva l'Italia
GLI ALTRI AUGURI ISTITUZIONALI - Il Papa invia un telegramma a Sergio Mattarella, e gli rivolge "deferenti espressioni augurali per la sua elezione". Papa Francesco auspica che "Ella possa esercitare il suo alto compito specialmente al servizio dell'unità". Telegramma di congratulazioni anche da parte dell'ex premier Silvio Berlusconi al neopresidente della Repubblica Sergio Mattarella. Auguri anche da parte di un altro ex premier, Mario Monti. A livello sardo, c'è il commento dell'ex presidente regionale Ugo Cappellacci (Forza Italia): "Buon lavoro e in bocca al lupo al Presidente Mattarella, ma l'auspicio è che il prossimo capo dello Stato sia eletto direttamente dai cittadini. Anche in questa occasione abbiamo visto una scelta che, al di là del valore della persona, è frutto di alchimie politiche, di equilibrismi sul Governo, di tesserine alzate nelle stanze chiuse dei partiti". Il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau (tra i tre grandi elettori sardi), twitta: "Sergio Mattarella è Presidente della Repubblica. Buon lavoro Presidente!". Anche Renato Soru, parlamentare europeo e segretario del Pd, si affida a Twitter: Buon lavoro a Sergio Mattarella, presidente di tutti gli italiani". Il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, è sintetico: "Buon lavoro, Presidente Mattarella". Mauro Pili, deputato e leader sardo di Unidos, non scrive nessun augurio ma attacca la Boldrini sul metodo utilizzato per la conta dei voti: "Vergogna Boldrini, legge le schede con punti e virgole per favorire il controllo del voto da parte del Pd".
FOCUS: SERGIO MATTARELLA, ECCO CHI E’ - Una carriera politica, quella di Sergio Mattarella, che lo vede aderire nella Gioventù Studentesca di Azione Cattolica. L’ingresso nella Dc avviene negli anni ’60, nel 1983 la prima elezione alla Camera dei Deputati nella circoscrizione della Sicilia occidentale, bis nel 1987 e nel 1989 riceve la nomina di ministro della Pubblica Istruzione sotto il governo Andreotti VI. Un anno dopo si dimette, insieme a altri ministri della corrente di sinistra della Dc in segno di protesta: il motivo? La fiduca posta dal governo sul disegno di legge Mammì di riassetto del sistema radiotelevisivo (atto che, a detta di una parte della politica italiana, benedice il gruppo televisivo privato di Silvio Berlusconi). Dal 1990 al 1992 è vicesegretario della Dc, poi altri cinque anni seduto sopra una poltrona della Camera e l’incarico a dirigere il quotidiano di partito ‘Il Popolo’. Il Mattarella giudice costituzionalista ‘nasce’ nel 2011: due anni prima viene eletto dalla Camera dei Deputati tra i componenti del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa. Il 5 ottobre di quattro anni fa il Parlamento lo elegge giudice della Corte costituzionale. Per i prossimi sette anni, a meno di eventi straordinari, Sergio Mattarella è il nuovo Presidente della Repubblica.