Dopo la decisione del giudice civile che aveva respinto il ricorso degli abitanti della Marina, ora il Tar ordina al Comune di adottare subito un nuovo Piano di risanamento acustico
Autore: Federica Lai il 31/01/2015 13:45
Alcune settimane fa la decisione del giudice civile che aveva rigettato il ricorso di alcuni residenti della Marina con cui chiedevano la chiusura anticipata dei locali alle 22. Una vittoria per gli undici pub citati in giudizio. Ora, il Tribunale amministrativo, con sentenza depositata il 28 gennaio scorso, si esprime sul merito e condanna il Comune di Cagliari ad adottare il Piano di risanamento acustico “entro il termine di novanta giorni dalla comunicazione o notificazione della sentenza”. Il ricorso non può essere accolto, invece, nella parte in cui chiede l’accertamento della inadempienza, o inerzia, della Prefettura di Cagliari.
Una guerra legale cominciata oltre un anno fa per chiedere il ripristino della quiete pubblica, e l’eliminazione dell’inquinamento acustico. “Il Tar – spiega il presidente del comitato Rumore no grazie, Enrico Marras - ha preso questa decisione solo dopo avere ricevuto la relazione dell'Arpas che certifica la grave situazione del quartiere Marina ed il pericolo per la salute dei residenti. Questa è un'altra dimostrazione che il sindaco Zedda non ha tenuto in alcuna considerazione lo stato di sofferenza dei residenti. Staremo a vedere se il Comune si muoverà nella direzione giusta”. I giudici amministrativi rilevano, a seguito delle relazioni fornite dai ricorrenti, che è stata “obiettivamente rilevata una situazione ambientale che impone di agire e di effettuare quegli ulteriori accertamenti istruttori ritenuti necessari per l’adozione del piano sull’inquinamento acustico”. Ora spetta al Comune rispettare la sentenza e produrre l’atteso Piano acustico comunale.