Cagliari
Dimaiolines fa concorrenza a Tirrenia con una vecchia conoscenza delle banchine sarde
La nuova nave ha già quarant’anni
Tariffe tipo low-cost, ma il comfort è da verificare
Varato nel 1966, il traghetto offerto dalla compagnia di Torre del Greco un tempo si chiamava ‘Tor Anglia’
MAURO LISSIA
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CAGLIARI. Calata in Sardegna con l’obbiettivo di fare concorrenza alla Tirrenia nel trasporto passeggeri, la Dimaiolines parte guardando al passato: il traghetto ‘Baia Sardinia’ da 1600 passeggeri e 350 auto che collegherà una volta la settimana la città con Napoli è una vecchia conoscenza delle banchine sarde. Un tempo si chiamava ‘Tor Anglia’ ed è salpata per la prima volta quarantadue anni fa, nello stesso periodo in cui cominciavano a navigare le antiche Canguro.
Negli anni l’unità è stata restaurata più volte, si è chiamata Espresso Olbia dal 1979 al 1982 e Sardinia Nova dal 1982 al 2006. E’ una nave presentabile ma certo non sembra garantire una reale alternativa sul piano del comfort alle carrette Tirrenia. L’assessore ai trasporti Sandro Broccia ha salutato con enfasi la scelta della Dimaiolines di offrire un servizio alternativo ai passeggeri del sud Sardegna, senza ricordare che appena qualche anno fa la compagnia Sardinia-Corsica Ferries - precedente proprietaria della ‘Baia Sardinia’ - aveva provato a confrontarsi con Tirrenia ma si era dovuta arrendere ai disservizi del porto e all’impossibilità di garantire tariffe migliori rispetto a un’azienda come quella napoletana, che beneficia di cospicui contributi pubblici. Ora ci riprova Dimaiolines, che ha alle spalle un’esperienza nel traffico passeggeri e merci con la Sardegna. Se sulla qualità non ci sarà lotta, il confronto dovrebbe spostarsi proprio sul prezzo dei biglietti, offerti con la tecnica del low-cost: sconti fino al venti per cento a chi prenota prima. Ma basteranno i risparmi annunciati a convincere i viaggiatori a lasciare Tirrenia per imbarcarsi su una nave di pari livello?
Una cosa è certa: Dimaiolines sembra avere un rapporto privilegiato con la Sardegna, che si è realizzato a gennaio con il trasporto della famosa monnezza napoletana dal porto partenopeo al molo Grendi. Ricordate? Il traghetto Italroro-three attraccò preceduto da una spaventosa puzza di rifiuti e accolto da centinaia di manifestanti, che riuscirono a bloccare l’uscita degli autocarri fino a notte. Quella nave, noleggiata dalla Dimaiolines di Torre del Greco, oggi è tornata al proprietario e opera nel West Africa. Nel frattempo però l’armatore partenopeo ha rispolverato la ‘Baia Sardinia’ e ha costituito la ‘Dimaiolines Sardegna spa’: è bastata questa novità a suscitare l’entusiasmo della Regione. La speranza è che il servizio garantisca un’alternativa valida ai passeggeri sardi. Certo peserà il rapporto non proprio idilliaco fra Dimaiolines e Tirrenia: concorrenza a parte, fra le due società pende una controversia legata a una presunta pendenza di cinquantamila euro che l’azienda di Torre del Greco con succursale cagliaritana avrebbe maturato nei confronti della compagnia napoletana. Maturato in seguito ad alcune avarie tecniche che a suo tempo hanno costretto Dimaiolines a chiedere aiuto a Tirrenia per onorare i contratti di viaggio. Forse ha ragione l’armatore della Moby Lines, Vincenzo Onorato, che giorni fa ha detto: «Finchè ci saranno gli aiuti di stato a Tirrenia, sarà difficile per chiunque operare nel sud della Sardegna». Chissà se Onorato lo sa: il nuovo ministro dei trasporti Altero Matteoli è compaesano del potentissimo e inossidabile patron di Tirrenia, Franco Pecorini. Come dire: lasciate ogni speranza voi che navigate.