Cinque tappe, la prima (Olbia-Olbia) si correrà martedì grasso
Mentre molti indosseranno la maschera per festeggiare il martedì grasso, qualcuno, volente o nolente, dovrà gettarla. Dal 24 febbraio, giorno della tappa inaugurale con partenza e arrivo a Olbia, chi vorrà vincere il Giro di Sardegna non potrà più nascondersi. In una corsa pensata per i velocisti, quando la classifica finale può essere disegnata dagli abbuoni, sul filo dei secondi, ogni giorno è “utile” per perdere. Non ci si può distrarre, occorre sfruttare ogni occasione. La prima sarà in via Redipuglia, rettilineo finale della prima frazione di una corsa che sbarca (letteralmente, visto che il primo via sarà dato a bordo di un traghetto Snam) nell'Isola dopo un'attesa infinita. Dodici anni, sembra passato - non soltanto cambiato - un secolo. «La difficoltà principale è stata riavere le date nel calendario Uci», ha spiegato il numero uno della Federciclismo sarda, Salvatore Meloni, nella presentazione di ieri, ospitata in modo beneaugurante in una sala della Regione, che ancora non ha concesso il contributo. «Dobbiamo ringraziare il presidente Renato Di Rocco, che ha riconquistato queste date per l'Italia e le ha date alla Sardegna». Come era una volta, in origine. Il primo Giro partì da Roma il 23 febbraio e (dopo una notte in trahetto), il 24, si disputò la Olbia-Nuoro. Esattamente 51 anni dopo, Olbia si ripropone, grazie allo sforzo della Leisure&Sport: «L'idea è di quattro anni fa», ha rivelato il presidente Stefano Pilato, sardo adottivo, «e il proposito è di fare non una ma tante edizioni». Intanto, per questa è stata assicurata la copertura di Raisport Più (mezz'ora al giorno) e Raitre (il sabato).
Corsa per velocisti, dunque. Per Alessandro Petacchi, che ne è il favorito annunciato, dopo il quinto trionfo a Donoratico. Ma anche per Alberto Loddo, che deve dimostrare che l'esclusione dal Giro 2007 fu un'ingiustizia sportiva. Stavolta non c'è una tappa per scalatori, come nel 1996, anche se tutte possono presentare occasioni per fughe da lontano. È un giro per coraggiosi ma - anche se a molti verrà la tentazione di ammirare il paesaggio - viste le insidie di vento e saliscendi continui, bisognerà evitare di distrarsi. Ognuna delle 15 squadre squadra potrà schierare otto uomini: i compagni dei velocisti dovranno lavorare per arginare le azioni dei guastatori.
In una corsa da un milione di euro di costi, nata grazie all'appoggio delle amministrazioni locali (gli organizzatori ne hanno sottolineato l'importanza promozionale), anche il ciclismo cerchérà un'occasione di rilancio. La Fci allestirà piccoli sprint per giovanissimi per ingannare l'attesa del pubblico sul rettilineo d'arrivo, mentre il primo marzo, a Olbia, si svolgerà un'inedita Pro-Am in stile golfistico, con otto squadre abbinate alle provincie sarde e formate da un professionista e tre amatori. I pro dovrebbero essere quelli del team Piemonte, che in questi giorni dovrebbe definire l'ingaggio di Stefano Usai, secondo sardo in gara. Per la firma serve soltanto l'ok della Federazione Internazionale.
CARLO ALBERTO MELIS
12/02/2009