Sulle decisioni assunte dal Consiglio di indirizzo (Cdi) del Teatro lirico intervengono le segreterie sindacali Slc-Cgil, Uilcom-Uil, Fials-Cisal, Libersind-Conf e Snater Css. «Il Cdi del 16 gennaio», sottolineano le sigle sindacali in una nota, «ha approvato un bilancio previsionale 2015 con relativa stagione per complessivi 19 milioni di euro. La cifra, che rappresenta un drammatico taglio di oltre 4 milioni rispetto al valore della produzione del 2014, riportando le lancette dell'orologio alla modestissima stagione del 2011, avrà come verosimile conseguenza una diminuzione della produzione e del finanziamento ministeriale. Tutto ciò senza che alcuno dei soci della Fondazione, Regione compresa, abbia mai manifestato la volontà di ridimensionare la qualità e la capacità produttiva del Teatro lirico, bensì si sia apprezzato lo sforzo produttivo della stagione 2014 ed il consenso del pubblico che ne è derivato». I sindacati si chiedono «quale sia la reale posizione della Regione di fronte alle decisioni scaturite dall'ultima riunione del Cdi alla quale erano presenti, oltre al presidente, i rappresentanti del Comune e della Regione stessa. Crediamo che il presidente abbia perso una grande opportunità per il Lirico chiedendo la sospensione dell'audizione in commissione bilancio regionale, che avrebbe potuto favorire il necessario sostegno economico della Regione. È opportuno, inoltre, ricordare che la legge e lo statuto della Fondazione riconoscono come unico organo di gestione il sovrintendente e ad esso demandano la predisposizione della programmazione artistica».