Comune. Preoccupano le contestazioni dei tifosi e di Cellino. Tre le ipotesi in campo
Gruppi al lavoro per una mozione che sblocchi la situazione
Dopo le elezioni regionali potrebbero riesplodere le tensioni che già lo scorso anno si registrarono all'interno dell'assemblea civica.
La questione del nuovo stadio, che la società Cagliari calcio vorrebbe far sorgere sulle ceneri dell'attuale Sant'Elia, molto presto tornerà all'attenzione del Consiglio comunale. Nessuno vuole uscire allo scoperto prima delle elezioni regionali di domenica e lunedì, ma i gruppi consiliari sono in questi giorni attraversati da pulsioni che molto probabilmente si tradurranno in atti concreti già nel corso della seduta dell'assemblea civica convocata per mercoledì.
LE NOVITÀ Inutile tacere che l'accelerazione è imposta almeno da tre elementi di novità che si sono concretizzati nel corso delle ultime settimane: gli exploit del Cagliari (solo parzialmente offuscati dallo scivolone interno di domenica scorsa), che fanno sognare una qualificazione alla Coppa Uefa, l'attuale assenza della licenza che l'organismo europeo deve concedere prima dell'inizio delle manifestazioni, la contestazione dei tifosi nei confronti del sindaco nel corso dell'ultima partita interna dei rossoblù. Se si aggiungono i continui attacchi del presidente Cellino all'amministrazione comunale, l'inosservanza da parte della Giunta della scadenza del settembre 2008 (fissata da un odg approvato in Consiglio) per la stipula di una convenzione con il Cagliari, e la recente presa di posizione ufficiosa della Figc, che per bocca dell'accompagnatore ufficiale della nazionale Gigi Riva ha detto che per ottenere la licenza Uefa occorrerebbe rimuovere le tribune realizzate in tubi Innocenti, la situazione sembra ingarbugliarsi ancora di più.
GLI SCENARI C'è da giurare che ognuno di questi aspetti verrà utilizzato dalle parti in causa per rilanciare le posizioni finora emerse: la costruzione di un nuovo stadio al posto dell'attuale, la ristrutturazione del Sant'Elia o l'edificazione di un impianto in un'altra parte della città o nell'hinterland. I bene informati assicurano che in Consiglio l'unica soluzione capace di raggiungere una seppur risicata maggioranza è quella che impegnerebbe sindaco e Giunta a cercare un accordo con la società, optando per una nuova struttura da costruire abbattendo prima quella attuale. Un bel problema per il sindaco, che fin qui si è detto poco convinto dallo studio presentato dal Cagliari calcio e in attesa di un progetto più strutturato, accompagnato da un organico piano economico-finanziario.
ANTHONY MURONI
12/02/2009