Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Riecco il Massimo, 27 anni dopo

Fonte: L'Unione Sarda
12 febbraio 2009

L'evento. L'attrice Valentina Cortese madrina d'eccezione all'inaugurazione del teatro, ristrutturato con 8 milioni di euro

Dal 24 febbraio il trasferimento della stagione di prosa

Si alza il sipario, il nuovo teatro di via De Magistris è pronto alla nuova attività: ieri tantissimi cagliaritani hanno partecipato all'inaugurazione dopo tre anni e mezzo di lavori.
Vado al Massimo. Finalmente, dopo 27 anni, i cagliaritani possono tornare a dirlo. Si alza il sipario azzurro, in platea le luci si abbassano, gli attori entrano in scena: il nuovo teatro Massimo è pronto ad accogliere i suoi spettatori. Dopo tre anni e mezzo di lavori e quasi otto milioni di finanziamenti regionali, il sindaco Emilio Floris l'ha restituito alla città direttamente dal glorioso palco che un tempo ospitò artisti come Gigli, Maria Callas, Gassman e De Filippo. «Il mosaico culturale si completa di una tessera importante - dice Floris - per una città che come Cagliari vuole diventare capitale del Mediterraneo. Il teatro Massimo darà vita a una nuova occupazione, in settori diversi da quelli tradizionali».
CERIMONIA Ieri il matinée d'inaugurazione, con una straordinaria Valentina Cortese madrina d'eccezione, affiancata dagli attori del Teatro stabile della Sardegna, diretti dal regista napoletano Orlando Forioso in una breve performance teatrale. Un primo assaggio di teatro, in attesa del debutto ufficiale (il 24 febbraio con lo Slava's Snowshow ) della stagione di prosa cagliaritana della Cedac, il circuito teatrale regionale che sul palcoscenico di via De Magistris trasferirà i suoi spettacoli, finora di scena all'Alfieri. La professionalità del Teatro stabile, prendendosi carico della gestione del teatro di prosa più importante dell'Isola, farà il resto.
IL NUOVO TEATRO Sotto un soffitto di stelle colorate e luminose il vecchio mulino trasformato in teatro dai Merello (e poi devastato da un incendio) riparte. Non a caso dentro la cornice del “Manifesto del futurismo” che cent'anni fa (20 febbraio 1909) Marinetti fece pubblicare su “Le Figaro” e che ieri l'attore Franco Farina ha riletto per gli spettatori. A guidare il pubblico cagliaritano dentro la nuova struttura sono gli stessi attori-clown delle compagnie sarde: in un video presentano il teatro, dal foyer - con biglietteria e guardaroba e tutt'attorno sculture e quadri realizzati da artisti della Fondazione Bartoli - alla sala grande con 738 posti, 578 poltroncine verdi in platea e 160 azzurrine tra galleria e palchetti di fronte a un palcoscenico di 270 metri quadrati. Il “ridotto”, piccolo teatro nel teatro, con 195 posti ospiterà dibattiti, rappresentazioni e le lezioni della scuola che avrà sede qui. Ieri gli spettatori hanno potuto ammirare la mostra fotografica di Domenico Manca, preziosa testimonianza sul passato del glorioso teatro di Stampace. Le nove cisterne romane venute alla luce durante i lavori sono racchiuse in teche di cristallo, mentre la mitica Arena-giardino che stava a fianco al teatro è stata inglobata nella ristrutturazione.
GESTIONE Per un anno a gestire il Massimo sarà il Teatro di Sardegna. Per il futuro si vedrà: non si esclude il ricorso a una fondazione, col contributo di nuovi soci.
LA POLEMICA «Cagliari non ha bisogno di mausolei». L'assessore comunale alla Cultura Giorgio Pellegrini lancia una frecciatina a Renato Soru e alla sua idea sul museo del Betile. Sul palco c'è anche l'assessore regionale Maria Antonietta Mongiu. «Mi immagino - dice lui - un bambino serio e ambizioso che nasce a Sanluri e vuole un castello. Ma noi a Cagliari il Castello l'abbiamo già». La Mongiu non raccoglie: «Mi sta invitando a un certame, ma voi non siete qui per questo».
CARLA RAGGIO

12/02/2009