Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Motociclista cade e muore: il Comune sotto processo

Fonte: L'Unione Sarda
12 gennaio 2015

TRIBUNALE.

L'incidente era avvenuto in una curva dell'Asse Mediano 


Quattro anni dopo l'incidente, le due richieste di archiviazione del pubblico ministero, l'ordine di riapertura delle indagini del giudice per le indagini preliminari, la fissazione dell'udienza davanti al gup e il rinvio a giudizio degli imputati, comincia il processo originato da quanto avvenuto il 18 gennaio del 2011 sull'Asse Mediano: qui, all'altezza di una curva stretta e pericolosa, proprio dove pochi giorni fa è uscita di strada un'automobile finita nella strada sottostante, si era schiantata la moto di Morgan Moi, ingegnere di 41 anni e padre di una bimba. L'uomo era spirato sul colpo, le verifiche successive avevano puntato l'attenzione su uno scalino nell'asfalto non adeguatamente segnalato.
Davanti al giudice monocratico Simone Nespoli il 3 febbraio si presenteranno le tre persone che la Procura ipotizza responsabili della disgrazia: Sergio Murgia, responsabile comunale del servizio urbanizzazione e mobilità, Sandro Murtas, direttore dei lavori di manutenzione della strada in corso al momento della tragedia per conto dell'amministrazione cittadina, e Massimiliano Tocco, direttore tecnico della società appaltatrice Inco srl. Sono tutti accusati di omicidio colposo. Ma non solo: in aula dovrà presentarsi come responsabile civile anche il Comune, citato dai parenti del motociclista. La vittima infatti cadde per colpa di un avvallamento creato dalla rimozione del guard rail avvenuta tempo prima, un gradino pericoloso la cui presenza non era stata indicata. Lo stesso giudice per le indagini preliminari Giorgio Altieri, dopo aver respinto per due volte la richiesta di archiviazione avanzata dal pubblico ministero (verificare eventuali profili di colpa era stato ritenuto particolarmente complicato), aveva sostenuto che per accertare le responsabilità era necessario comprendere «non tanto chi avesse deciso di rimuovere» le barriere protettive ma risalire a chi aveva optato per un intervento «di per sé tale da causare una situazione di pericolo per gli utenti».
I familiari del motociclista saranno tutelati dai legali di parte civile Patrizio Rovelli e Maria Grazia Monni, gli imputati avranno al proprio fianco gli avvocati difensori Antonello Marotto (Murtas), Massimiliano Ravenna (Murgia) e Riccardo Fiorelli (Tocco).
An. M.