Stampace. Accuse degli abitanti dopo la richiesta di consolidare i palazzi a loro spese
Pronta una causa contro il Comune: «Abbiamo paura»
«Ci siamo rivolti a un legale che ha inviato una diffida. Entro la settimana intenteremo causa».
Il Comune era stato avvisato a novembre, dopo la comparsa delle prime crepe, ma i ripetuti appelli dei residenti di Stampace sono caduti nel vuoto. Il risultato? La situazione è progressivamente degenerata e quelle che all'inizio erano solo fessure millimetriche oggi sono diventate fratture larghe anche diversi centimetri. Tanto che, come ha attestato la protezione civile, sei palazzine di vico III Sant'Efisio rischiano di crollare.
CAUSA AL COMUNE I residenti sono preoccupati e dopo essersi consultati hanno deciso di fare causa al Comune. Temono per la loro incolumità e chiedono un intervento urgente di consolidamento da parte del Comune. Dal Palazzo Civico, però, è arrivato un no secco: devono essere i cittadini a ristrutturare gli stabili a loro spese o in alternativa ad abbandonare le case pericolanti per trasferirsi altrove. «Ci siamo rivolti a un legale che ha inviato una diffida. Entro la settimana intenteremo causa», riferisce Giorgio Paladini. Io vivo a Pirri ma ho tre zie molto anziane, due delle quali disabili, che abitano in vico III Sant'Efisio. Sono molto preoccupato».
LE COLPE DEL COMUNE I vigili del fuoco hanno effettuato vari sopralluoghi riscontrando lesioni generalizzate che indicano una sofferenza delle fondazioni. L'Ufficio Protezione Civile ha invitato i residenti a monitorare il “quadro fessurativo” e a provvedere a loro spese al consolidamento e al ripristino delle strutture danneggiate. Ma gli stampacini si sono rifiutati, anche perché sostengono che i problemi siano nati otto anni fa quando è stata fatta la vecchia rete idrica ed è stato abbassato il livello della strada.
LA RABBIA «È il Comune che deve intervenire», si sfoga Salvatore Basolu, 73 anni, residente al civico 8. «Abbiamo paura che le case crollino all'improvviso con noi dentro. Bisogna fare qualcosa e subito. Sono disperato perché avevo ristrutturato casa nel '99, spendendo 40 milioni di lire e oggi mi ritrovo coi muri che cadono a pezzi». Arrabbiato anche Mariano Mascia, 58 anni, del civico 3. «Ho la casa piena di crepe, chiederò i danni». La settantaduenne Luisa Atzeni mostra l'interno della sua casa. Il parquet è saltato e la porta della camera da letto è incastrata perché la cornice si è abbassata. La facciata esterna è piena di crepe profonde che hanno filato anche il davanzale in marmo. «È come se la casa si stesse spezzando in due».
VIA DOPO LA PAURA C'è poi chi ha già abbandonato la casa per paura. «Nel 2003 mio padre mi aveva comprato questo appartamentino al civico 2», racconta Francesca Ardu, 24 anni, studentessa. «Tutto normale fino a novembre, quando sono comparse crepe paurose e per sicurezza sono tornata a vivere coi miei». Anna Caiazzo ha 31 anni, è madre di 3 bimbi e occupa abusivamente un monolocale. «Abbiamo paura, qui crolla tutto per davvero. Il Comune deve intervenire subito».
PAOLO LOCHE
11/02/2009