Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Pronti a fermare i bus per 24 ore»

Fonte: L'Unione Sarda
11 febbraio 2009

Nulla di fatto dopo il terzo sciopero di ieri: rinviato al 19 febbraio l'incontro col Comune 

I lavoratori Ctm: tregua fino alle elezioni, poi subito risposte

Continua lo stato di agitazione al Ctm, anche se uno spiraglio potrebbe aprirsi dopo l'incontro con il Comune, azionista di maggioranza.
Sono pronti a paralizzare la città e a fermare i bus per un'intera giornata, lasciando a piedi il popolo viaggiante dei mezzi pubblici e costringendo i cagliaritani a girare in auto. I 735 dipendenti del Ctm alzano la posta in palio nella vertenza aperta con l'azienda del trasporto pubblico locale ben 8 mesi fa: «Se ci costringeranno a un altro sciopero, le conseguenze saranno pesanti: la prossima volta i nostri bus resteranno in deposito per 24 ore». Per ora, fino a giovedì 19, dovrebbe reggere la tregua firmata ieri dai sindacati al tavolo del Comune, azionista del Ctm: un faccia a faccia durato pochi minuti, giusto il tempo che è servito all'assessore alla Viabilità Maurizio Onorato per comunicare alla delegazione di lavoratori che il sindaco li avrebbe ricevuti dopo le elezioni.
LA PROTESTA È il risultato portato a casa dai sindacati dopo le sei ore di sciopero (il terzo) di ieri. Circa duecento lavoratori hanno sfilato in corteo dal deposito di viale Ciusa al palazzo municipale, scortati dalle bandiere di sette sigle sindacali: Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt, Ugl, Rdb-Cub (trasporti), Faisa-Cisal e Fts-Css. Un fronte unitario, «come mai si era visto al Ctm», che rivendica un piano industriale, il rinnovo dell'integrativo aziendale e un confronto sulle condizioni di lavoro di tutto il personale del Ctm.
VERTENZA Un'azienda con 735 buste paga distribuite fra autisti (545, tutti uomini, l'unico nome femminile è in graduatoria), operai e amministrativi. «Questa dirigenza - accusa Ezio Cardinale della Uilt - continua a navigare a vista senza presentare un piano industriale che dia una prospettiva di sviluppo aziendale a breve e medio termine. Questo, unitamente all'acquisto di 170 bus in full-service, determina grandi preoccupazioni». In particolare nel settore officine: per Ignazio Lai, segretario territoriale della Fit-Cisl, «bisogna capire che fine faranno gli oltre cento lavoratori Ctm della manutenzione, messi in seria discussione con l'acquisto di questi mezzi, la cui manutenzione verrebbe affidata a una ditta esterna». Risposte che Giampaolo Murgia, dell'Ugl, sollecita all'azienda: «Continua a ignorare le nostre richieste, e neanche un politico si interessa a noi. Siamo tentati a tornare sotto il Municipio per bruciare le schede elettorali». Sandro Adamu (Uil) ricorda anche che «il premio di produttività è fermo da 15 anni». Eppure, secondo Antonio Casula (Css), «i soldi ci sono, dopo che si è risanato un passivo di bilancio di 15 miliardi di vecchie lire del '97, grazie a tutti i lavoratori del Ctm».
CARLA RAGGIO

11/02/2009