Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Licenza Uefa? Via le tribune Innocenti

Fonte: L'Unione Sarda
11 febbraio 2009

Calcio e politica. Novità dalla federazione mentre monta la protesta sul nuovo stadio, presto resa dei conti in Consiglio?

La ricetta della Figc: «Così il Sant'Elia sarebbe a norma»

Gigi Riva ha parlato della questione con Giulio Pazzanese, responsabile organizzativo delle partite dell'Italia ed ex delegato Uefa. Ma i tifosi chiedono un nuovo stadio e contestano il sindaco.
Se dallo stadio di Cagliari fossero rimosse le tribune in tubi Innocenti e le curve venissero dotate di poltroncine, vi si potrebbero ospitare partite organizzate sotto l'egida della Fifa e dell'Uefa. Ad assicurarlo un alto dirigente della Figc, in questi giorni interpellato da Gigi Riva, accompagnatore ufficiale della nazionale.
IL CASO Anche dopo l'inattesa e sfortunata sconfitta interna con l'Atalanta di domenica scorsa, la questione licenza della Uefa per il Cagliari calcio resta d'attualità. Tanto che presto gli ispettori della Federcalcio arriveranno in città per la verifica dei parametri imposti dall'organismo europeo.
Già passate al vaglio le questioni legate a bilanci, versamenti previdenziali (la società rossoblù è quella che vanta il miglior rating fra le venti di serie A), campi di allenamento e attività del settore giovanile, a inibire il rilascio del permesso per ospitare competizioni internazionali sono le condizioni dello stadio.
VIA LE TRIBUNE «Se venissero rimosse le tribune in tubi Innocenti e fossero assegnati i posti nelle due curve attraverso l'installazione di sedili tipo quelli già presenti nel settore dei distinti, lo stadio potrebbe essere in regola».
A rivelarlo, da Londra (dove si trova al seguito della nazionale di Lippi ieri impegnata contro il Brasile), è Gigi Riva. L'accompagnatore ufficiale della squadra azzurra ha fatto le sue verifiche presso la Federazione, discutendo della questione Sant'Elia con Giulio Pazzanese, responsabile organizzativo delle partite dell'Italia ed ex delegato Uefa: «La presenza delle tribune installate dalla società Cagliari calcio è uno dei fattori ostativi al rilascio della licenza dell'Uefa - racconta l'ex bomber rossoblù - questo perché sono troppo vicine al terreno di gioco e rendono impossibile l'installazione dei cartelloni pubblicitari che la federazione europea utilizza a seguito della vendita degli spazi. Questi ultimi sono molto più grandi di quelli oggi piazzati dal Cagliari e presupporrebbero un restringimento del terreno di gioco. Una cosa che non è fattibile. Per questo occorrerebbe rimuovere quelle tribune posticce».
I PRECEDENTI La leggenda vivente del calcio sardo («ma quando parlo di stadio voglio essere considerato solo come un normale tifoso») è da sempre contrario all'ipotesi della demolizione del Sant'Elia, sulle cui ceneri il presidente Cellino vorrebbe costruire un altro impianto: «In ogni caso non si farebbe in tempo - conclude - se il Cagliari nutre veramente sogni europei, si metta d'accordo con il Comune per eseguire i lavori necessari (manutenzione di spogliatoi e tribuna stampa, poltroncine nelle curve) ed elimini quelle brutte tribune. Quello stadio ha già ospitato Coppa dei Campioni, Mondiali e Coppa Uefa, e aveva ottenuto il nullaosta per gli Europei del 2012, poi non assegnati all'Italia».
IL FUTURO Sullo stadio del futuro l'ex campione non ha cambiato idea: «Resto convinto che il progressivo degrado che ha riguardato il Sant'Elia sia addebitabile in parti uguali al Comune e alla società - dice - come gli altri impianti italiani che hanno ospitato i mondiali del '90 c'è stata una ristrutturazione che è costata milioni di euro. Perché da altre parti si continua a giocare e qui ci sono tutti questi problemi?».
In verità ci sono questioni legate al confort e alle mutate esigenze degli spettatori: nel Sant'Elia attuale l'80 per cento della struttura è scoperta e quando piove o fa freddo è quasi impossibile godersi la partita. Tutti i vecchi settori sono particolarmente lontani dal campo di gioco (in mezzo c'è la vecchia pista di atletica) e questo crea problemi sia al pubblico che alla squadra. Senza contare i disagi legati agli accessi.
LA POLITICA La definizione del futuro dello stadio è argomento comunque non più rinviabile: i malumori (resi espliciti domenica scorsa dai tifosi della curva Nord, che hanno a lungo contestato il sindaco Floris) si respirano in tutta la città. E c'è chi giura sul fatto che all'indomani delle elezioni regionali sulla questione ci sarà una sorta di resa dei conti in Consiglio comunale.
ANTHONY MURONI

11/02/2009