Rassegna Stampa

Il Sardegna

Ctm, la guerra dei sindacati i pullman fermi per protesta

Fonte: Il Sardegna
10 febbraio 2009

Trasporti. Terza astensione dal lavoro in un mese: «Serve un nuovo piano industriale»

I dipendenti temono i tagli nelle officine
Il direttore generale Castagna: tutte bugie

Tommaso Miraglia tommaso.miraglia@epolis.sm ¦

Continua il braccio di ferro tra i dipendenti e la dirigenza del Ctm. Per la terza volta in meno di un mese oggi i mezzi pubblici resteranno fermi a causa di uno sciopero di sei ore, dalle 10 alle 16, proclamato all'unanimità dai sindacati. Oltre all'astensione dal lavoro, i dipendenti attueranno una manifestazione di protesta: il corteo partirà alle 10,30 dal deposito e si dirigerà verso il palazzo comunale di via Roma. Alla dirigenza verrà ribadita la richiesta di presentare «un piano industriale che dia una prospettiva di sviluppo aziendale a breve e medio termine », unitamente alla preoccupazione per «l'acquisto dei nuovi bus in full-service», che metterebbero in pericolo i posti di lavoro del personale delle officine. «La dirigenza continua a perseguire l'obiettivo del pareggio di bilancio - si legge in un comunicato sindacale - trascurando l'impegno e la serietà di tutti i dipendenti, risultati determinanti per far uscire il Ctm da un passivo di bilancio del 1997 pari a 15 miliardi delle vecchie lire». I sindacati ricordano che la Regione nel 2007 ha erogato al Ctm circa 10 milioni di euro, dovuti per agevolazioni tariffarie riconosciute ad alcune categorie di utenti, e che solo la metà è stata spesa per i nuovi autobus. Inoltre, aggiungono, i nuovi mezzi che arriveranno nel 2009 sono frutto di una transazione proposta dalla Regione, a sanatoria di un credito vantato dal Ctm stesso. Alle contestazioni ribatte punto su punto il direttore generale del Ctm Ezio Castagna. «Lo sciopero è un diritto - sostiene il manager - la menzogna no. La Regione non ha erogato nulla di sua spontanea volontà ma ha dovuto riconoscere il diritto di Ctm, fatto valere attraverso una causa civile, ancora in corso. La dirigenza non ha utilizzato i soldi ottenuti per l'acquisto dei mezzi, proprio perchè la vertenza non si è conclusa». Castagna sottolinea che i posti di lavoro delle officine non sono in pericolo, e che «il Ctm è l'unica azienda di Cagliari che non solo non licenzia ma assume». «La verità - conclude il direttore generale - è che questi scioperi nascono per rivendicare il piano di produttività. L'azienda ha fatto una proposta articolata, da discutere e non blindata, ma i sindacati hanno fatto richieste irricevibili ».¦