Chi assiste gli ultimi clienti natalizi, chi ne aspetta ancora, e spera, sulla soglia del negozio. Visi da commerciante, nella via Garibaldi della vigilia. Non la solita ressa prefestiva. Tra piccole isole transennate, gradinate provvisorie in legno e tombini coperti, sembra un pomeriggio qualunque. Al di là delle vetrine, i giochi sono fatti. «È andata benino», azzarda il proprietario di un negozio di calzature, «i lavori non hanno spento il desiderio di scarpe nuove: le mamme hanno acquistato per le figlie, ma anche per sé».
Di tutt'altro avviso Anna Espa, tra le titolari di un negozio di abbigliamento «aperto a marzo, quando ancora non si parlava di interventi nelle strada», precisa, «è vero, è stata smantellata la recinzione del cantiere, che però ha occluso la nostra vetrina nella fase in cui i clienti avrebbero dato uno sguardo e programmato l'acquisto». Colpo di grazia, l'anticipo della data d'inizio dei saldi. «Chiunque non abbia urgenza, è chiaro che preferisca aspettare una settimana pur di avere uno sconto sostanzioso». Ha invece sfidato, e sconfitto i lavori, il punto vendita di una catena di complementi d'arredo. Aperto il 6 dicembre, è l'unico nei pressi con coda alla cassa degna della ricorrenza. «Dipende anche dalla gamma dei prodotti, per ogni gusto e tasca», analizza un'addetta, «è stato in buon inizio, la casa madre crede molto nello sviluppo di via Garibaldi».
Clara Mulas