Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Gli avanzi? Una risorsa

Fonte: L'Unione Sarda
29 dicembre 2014

Da supermercati e ristoranti alla mensa dei poveri: lotta allo spreco

Così il cibo in scadenza sfama chi ne ha bisogno


Dite la verità: siete riusciti a non fare avanzare nulla delle pietanze preparate per cenoni e pranzi di Natale? Difficile, praticamente impossibile. Certo, poi con gli avanzi si tenta di rimediare: qualcosa, riscaldato, si è riusciti a mangiare, giorno di Santo Stefano, cani e gatti hanno fanno festa ma qualcosa, probabilmente, è finito nel sacchetto dei rifiuti. È in occasioni come questa che un po' tutti ci rendiamo conto dello spreco alimentare, fenomeno che, con il perdurare della crisi, è diventato sempre più inaccettabile.
Fortuna che qualcuno si muove per trasformare lo spreco in risorsa. Anche a Cagliari. Il Comune, per esempio, si è fatto garante di tre accordi con altrettante associazioni.
PASTO BUONO Una è Pasto Buono, onlus fondata dall'imprenditore genovese Gregorio Fogliani, fondatore di Quigroup, azienda che si occupa di distribuzione e gestione di buoni pasto per lavoratori dipendenti: incrociando la rete dei propri clienti (centri commerciali, supermercati, gastronomie e ristoranti) con quella delle mense Caritas, Pasto Buono si occupa di recuperare i cibi in scadenza poco prima che finiscano nel bidone dell'immondizia e di farli arrivare, riscaldati o raffreddati, in ogni caso perfettamente conservati, sulla tavola di chi ne ha bisogno. Partito da Genova, il progetto si è esteso negli anni ad altre città, fra cui Firenze e, dallo scorso giugno, Cagliari, dove è stata coinvolta anche la Tirrenia: allo sbarco, le pietanze cucinate dal ristorante e non consumate dai passeggeri ma anche le provviste prossime alla scadenza vengono sbarcate e portate alla mensa della Caritas. Una formula poi replicata anche in altre città portuali: Napoli, Civitavecchia, Olbia, Porto Torres. Pasto Buono un mese fa ha ricevuto il premio “Vivere a spreco zero 2014”.
ALIMENTIS Simile l'attività di Alimentis, un'altra delle associazioni anti-sprechi alimentari attive a Cagliari. Avviata otto anni fa dalla Regione per volontà dell'allora assessore al Lavoro Romina Congera, la collaborazione con Alimentis è partita con una sperimentazione al Superstore Conad di via dei Valenzani, che ha messo a disposizione i propri prodotti in scadenza, e la Caritas diocesana che a sua volta li ha trasformati in centinaia di pasti distribuiti sia nella mensa che nelle case di persone in difficoltà. Un esempio contagioso: la rete Alimentis, lo scorso marzo, aveva raggiunto quota 26 accordi tra donatori (cioè produttori e commercianti, e altri giganti della grande distribuzione, come Carrefour e Gieffe) e beneficiari (associazioni di volontariato).
CENTINAIA DI PASTI È grazie ad attività come queste che la Caritas diocesana può permettersi di sfamare ogni giorno centinaia di persone e di offrire, anche questo Natale, un pranzo a chi non può permettersene uno. Almeno trecento le persone che giovedì a mezzogiorno si sono ritrovate nella mensa di viale Fra Ignazio: extracomunitari, senza fissa dimora ma anche diversi, insospettabili nuovi poveri. Per esempio anziani cui la pensione non consente di far fronte a tutte le spese. Per poter entrare hanno dovuto aspettare il loro turno: i volontari, numerosi e addobbati con i tipici cappelli o costumi da Babbo Natale, hanno servito a tutti antipasto di mare, pasta, insalata e panettone. «Ma al di là del menu», spiegava alla Vigilia don Marco Lai, direttore della Caritas diocesana, «il vero miracolo di Natale è l'ondata di solidarietà e spiritualità che spinge tante persone a mobilitarsi per restituire una speranza a chi soffre». Parole sante.
Marco Noce