San Benedetto
È ancora presto, per chiamarli chef. Ma, mentre si destreggiano tra casseruole, fornelli e pietanze da impiattare, i trentatré giovani disoccupati del progetto comunale Inter20 mostrano già il piglio dei professionisti, condito da un pizzico d'emozione. Più che giustificato: ieri, dopo due settimane di full immersion, è stato tempo di saggio finale incastonato nel mercato di San Benedetto.
Il corso, finanziato dal dipartimento ministeriale della gioventù e coordinato dall'ufficio comunale Politiche giovanili, è partito dalla riscoperta delle materie prime del territorio, rivisitate in chiave creativa, con rispetto della tradizione. «Abbiamo approfondito la conoscenza e l'origine dei prodotti locali», ha confermato lo chef stellato Roberto Petza, responsabile scientifico del corso, con il supporto di Simone Nebbia e Emanuele Senis, «la cucina regionale è talmente profonda e ricca che si può allestire un menu importante con elementi considerati poveri ma che, trattati nella maniera giusta, diventano pietanze d'élite». Come la pecora: sgrassata, tagliata a coltello e trasformata in tartare, servita in mini porzioni su velo di maionese alle acciughe, uno dei finger food serviti ai visitatori del mercato.
«A breve partirà un nuovo corso», ha annunciato il coordinatore Gianfranco Massa, «i ragazzi acquisiranno competenze più complete, spendibili in un mercato disponibile ad accogliere nuove professionalità».
Cl. M.