Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Campus, il vero dormitorio è il primo progetto»

Fonte: La Nuova Sardegna
10 febbraio 2009

MARTEDÌ, 10 FEBBRAIO 2009

Pagina 1 - Cagliari

L’Ersu: «Il piano di Da Rocha prevede una mensa, un teatro, una palestra e servizi vari» 



Nonnoi: «Bloccando l’intervento si lede il diritto allo studio di oltre mille universitari»




ROBERTO PARACCHNI

CAGLIARI. Innanzi tutto i dati: i posti letto del campus universitario progettato per viale la Plaia sono 914 nella prima versione, quella dell’architetto Di Martino, mentre sono 1.008 nella versione progettata dal brasiliano Da Rocha. Questi i primi numeri forniti ieri mattina da Gian Carlo Nonnoi, docente di filosofia e presidente reggente dell’Ersu (l’ente regionale per il diritto allo studio). L’antefatto della storia racconta di una delibera del consiglio comunale che respinge il progetto di campus di Da Rocha per «eccesso di volumetria». La Giunta municipale aveva sottolineato la necessità di altri spazi, soprattutto verdi, altrimenti si sarebbe realizzato un dormitorio. Da qui la necessità di dare «alcuni chiarimenti di carattere tecnico, senza entrare nel merito delle questioni politiche, che non sono di nostra competenza», ha spiegato ieri Nonnoi.
Avanti coi numeri: la superfice disponibile per la realizzazione del campus è, per entrambi i progetti, di 19.201 metri quadrati, mentre quella lorda di calpestio dei fabbricati è di 20.000 metri per il primo progetto e di 43.560 per il secondo. Il che significa, trodotto per singolo studente, che ogni universitario avrà a disposizione 21,88 metri quadrati per il piano firmato da Di Martino e 43,1 per quello di De Rocha. E ancora: nel primo caso i metri cubi da realizzare sono 60.000, nel secondo 145.000. Ma in quest’ultimo progetto vi sono anche una mensa (con settecento posti), un teatro più una piazza coperta (per 500 posti), una biblioteca (capace di contenere trecento studenti), una palestra (per centosetanta persone), una sala informatica (con trecento posti), una serie di uffici (per 2.700 metri quadri), parcheggi (per settecento posti auto) e, sotto lo stabile del pensionato, spazi commerciali per libreria, lavanderia, bar, copisteria, farmacia ecc. (per un totale di 1.498 metri quadri). Tutti servizi utilizzabili anche dalla città (teatro ecc.).
Nel primo progetto, invece, quello a cui l’amministrazione ha fatto riferimento lamentando che era già tutto pronto, ma che non era stato realizzato in quanto la Regione aveva imposto l’intervento di De Rocha...; nella struttura si Di Martino - si diceva - come servizi sono previsti solo cinquecento parcheggi. «Il primo intervento - ha spiegato ieri Nonnoi - era un dormitorio e questo non è un gidizio di merito, ma una constatazione in quanto era stato realizzato con criteri diversi, privi di servizi: solo per permettere agli studenti fuori sede di avere un posto dove dormire».
In quest’ultimo progetto, i costi sarebbero stati di 55 milioni di euro, nel secondo di 105, ma tutti «interamente finanziati, sia per il primo che per il secondo intervento».
Poi c’è stato il «no» della giunta comunale alla richiesta di deroga agli standard (superfice in rapporto alle cubature e numero dei posteggi) presentata dall’Ersu nel dicembre scorso. In precedenza l’Ersu aveva acquistato dall’Edilia, la società titolare del piano Di Martino, tutte le autorizzazioni per la realizzazione del primo progetto. Poi la richiesta di deroga per il piano De Rocha. E il diniego del Muncipio per «eccesso di volumetrie» presentate.
Nonnoi ha informato che l’Ersu non aveva ancora ricevuto ufficialmente il «no» del Comune, ma che da quello che afferma la delibera, si potrebbe realizzare solo una parte del progetto De Rocha, il pensionato con un numero ridotto di posti (circa 800), ma con parcheggi per 1.220 unità: uno e mezzo per universitario. «Mentre basta andare di notte sotto una casa dello studente per capire che i fuori sede raramente possiedono un’auto - ha sottolineato Nonnoi - la verità è che siano stati trattati come una qualsiasi struttura di servizi, ad esempio un ipermercato, non come un servizio pubblico. Noi chiederemo tutte le tavole e i materiali allegati: per capire come han fatto ad arrivare a questa decisione. Personalmente credo che ci sia stata un po di fretta nello svolgere l’istruttoria e che, una volta finite le elezioni, si possa aprire subito un tavolo tecnico in cui ridiscutere il progetto». Il presidente reggente dell’Ersu, inoltre, non ha escluso, «qualora vi siano delle incongruenze nelle pratiche del Comune, di ricorrere agli enti competenti».
Intanto, però, c’è una situazione, ha spiegato Nonnoi, che «noi siamo obbligati a tenere presente». Nell’ateneo di Caglari vi sono 12.000 studenti fuori sede che risiedono fuori dalla provincia di Cagliari. Mentre le attuali case dello studente permettono di ospitare 924 persone, a fronte di 2.000 universitari aventi diritto a un posto letto: «Per merito e per condizione familiare (con un reddito lordo che va da 8.000 a 20.000 euro) - ha continuato Nonnoi - il che significa che circa 1.100 studenti bravi non possono frequentare in quanto non hanno la possibilità di pagare una camere nel mercato privato. A questo punto e visto che entro il 30 maggio scade la licenza acquistata da Edilia, se non si risolve subito il problema, saremo costretti a realizzare il vecchio progetto, il dormitorio, aprendo il cantiere prima di maggio».