Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

È fiacca la corsa ai regali

Fonte: L'Unione Sarda
22 dicembre 2014

COMMERCIO. Bene casalinghi e libri. «Ma siamo sempre più all'ultimo minuto»

Poca gente e poche buste nelle strade dello shopping 


«La corsa ai regali di Natale? Quale corsa, scusi? Qua è tutto fermo». Matteo Madau, titolare dei negozi Carpisa, Primadonna e Yamamay in via Manno, tira una boccata dalla sigaretta e sorride. Per essere l'ultimo sabato mattina prima di Natale, effettivamente, è fiacchetto: niente carnaio, poche buste nelle mani dei passanti. I suoi colleghi confermano: quest'anno, più che regali, si fanno pensierini. Dietro le vetrine, commesse con le braccia conserte. È la crisi. La stessa che si respira in via Garibaldi: «Speravamo che la riapertura della strada portasse un po' di vivacità», sospira Valentina Pisu di Valentina Gioielli. Invece no. «L'acquisto dei regali ogni anno si sposta in avanti, sempre più all'ultimo minuto».
Chissà, forse è anche colpa delle tasse appena pagate. È come se mancasse l'atmosfera: ci sono le luminarie, c'è la banda dei Babbi Natale (basso tuba, rullante, due sax e una tromba) che attacca “Adeste fideles”, coprendo Bob Forte che suona e canta blues in piazza Costituzione, ci sono i banchetti di sensibilizzazione (pro Palestina in via Manno, pro adozioni di cani in via Manno), ci sono le bancarelle che vendono i Babbi Natale fisarmonicisti e quelli contorsionisti ma non basta. All'angolo tra via Garibaldi e via Oristano c'è un cumulo di scatole verdi e bigliettini: era un'installazione a forma d'abete, una promozione per una distribuzione di giocattoli. Qualcuno l'ha abbattuto. Poco lontano, e non è ancora mezzogiorno, tre ragazzini bevono spumante direttamente dalla bottiglia.
Qualche negozio affollato si nota, di tanto in tanto. In via Garibaldi c'è fila alle casse di Kasanova, casalinghi e articoli da regalo. Un genere che premia, a giudicare dalla ressa nel punto vendita di Loddo casa, in via Pasquale Paoli. Sorrisi, in quest'ultima via, anche alla libreria Feltrinelli: «Per noi questo Natale è meglio dell'anno scorso», racconta Maura Lusci. «Non so, magari dipende dalla qualità dell'esposizione: non abbiamo solo quello che il pubblico chiedeva. O dal fatto che a Natale ci si concede un libro, bene ormai diventato “di lusso” e cui durante l'anno, spesso, si deve rinunciare». (m. n.)