A essere lasciati per strada non solo i cani: sedotti e abbandonati anche tantissimi gatti
Quando l'amico diventa un peso
Arriva l'estate, già in aumento gli animali abbandonati
Vittime di padroni snaturati anche tartarughe, coniglietti e uccellini. Nell'Isola ci sono 22mila cani randagi e 5mila rinchiusi nei canili.
Arriva il bel tempo e scatta l'allarme abbandoni: tanti cani e gatti (ma anche tartarughe, coniglietti e uccellini) vengono lasciati per strada dal proprio padrone. Subito in agitazione le associazioni animaliste cagliaritane: «Da due settimane sono aumentati notevolmente i randagi», dicono. Gli ex proprietari li abbandonano ovunque: in strada, fuori dagli ambulatori dei veterinari, in campagna, dentro i cassonetti dei rifiuti. Tra i cuccioli meno fortunati ci sono adulti, malati e giovani, magari adottati a Natale per il capriccio di un bambino. L'ultima segnalazione parla di George, trovato dai volontari di Mimì&Gogò: è un cane dolcissimo, recuperato con una zampa fratturata e molto spaventato. Forse è stato ferito per gioco da qualche balordo o abbandonato dalla sua famiglia perché malandato.
Un'inciviltà preoccupante, tuttavia da non generalizzare, visto che una persona su tre va in ferie col proprio quattro zampe, e c'è addirittura chi rinuncia alle vacanze o affida ai parenti l'amico animale. La pratica degli abbandoni però è un fenomeno esteso, lo confermano i dati del ministero della Salute, aggiornati nel 2008. Per la Sardegna si parla di 22mila cani randagi più 5mila ospiti nei canili. I mici liberi sono invece 30mila. I cagnetti di proprietà quasi 180mila e 270mila i gatti. L'Isola è la terza regione (pari merito con il Piemonte) ad avere, in proporzione alla popolazione, un alto numero di mici che vivono in casa. Uno ogni 6 abitanti. In testa alla classifica c'è l'Umbria, con un esemplare ogni 4,7 persone residenti. Mentre i siciliani ne hanno uno ogni 34 abitanti. In Italia, non c'è dubbio, è il gatto l'animale domestico per eccellenza (in Sardegna i dati dicono che c'è un cane ogni 9 persone). E proprio il micio, però, viene abbandonato con facilità e spesso diventa il protagonista di atroci maltrattamenti. Loro non si possono difendere, non hanno il microchip di riconoscimento, per cui non è possibile risalire al proprietario senza cuore che lo ha lasciato per strada. «I randagi soffrono tanto, sono alla continua ricerca di affetto e cibo», dice Valeria Boi, proprietaria di sei cagnetti. «Vado una volta alla settimana in giro per Cagliari a dare da mangiare agli animali senza famiglia, e mi accorgo che durante l'estate aumentano. Spesso però, con l'arrivo del freddo, si ammalano e non riescono a sopravvivere». I veterinari e gli animalisti lanciano l'ennesimo appello: «Non adottate cani e gatti per gioco, averli per casa richiede un impegno sentimentale ed economico».
FRANCESCA GHEZZO