L’assessore all’Urbanistica precisa i contenuti delle nuove norme sul patrimonio edilizio
CAGLIARI L’assessore Agli Enti locali, Cristiano Erriu, e il presidente della commissione Antonio Solinas stemperano le polemiche sulla legge casa: «Il Ppr targato Soru», dice Cristiano Erriu, «non ha mai reso inedificabili le zone B anche nella fascia costiera e poi nelle zone C, F e G, previa intesa, non veniva esclusa l’edificabilità. Lo stesso Ppr 2006», spiega l’assessore, «prevedeva, come l’attuale disegno di legge, la possibilità di incrementi volumetrici sino al 25% finalizzati alla riqualificazione delle strutture ricettive». Per ciò che concerne le volumetrie, l’assessore fa presente come sin dal Ppr del 2006 fosse avvertita l’esigenza di adeguare le strutture ricettive ormai obsolete non rispondenti alle nuove richieste. «Il disegno di legge», sostiene Solinas, «consente nelle sole strutture esistenti incrementi che escludono l’ampliamento del numero dei posti letto e consentono invece l’erogazione di servizi per destagionalizzare e migliorare l’offerta ricettiva. La scelta è il frutto di un bilanciamento che a fronte di un territorio pregiato già trasformato consenta di massimizzzare il ritorno socio economico con incrementi contenuti dal rispetto della qualità paesaggistico architettonica». Le deroghe per gli incrementi volumetrici riguardano gli interventi la cui entità è limitata in termini percentuali e contenuta in termini di volume massimo assoluto che al più corrisponde a una o due camere più servizio. A giudizio di Erriu e di Solinas «si escludono possibilità speculative e non si elude il processo di pianificazione urbanistica. Questi incrementi rientreranno nel computo del fabbisogno abitativo, elemento obbligatorio nella redazione dei Puc e riducono la necessità di nuove zone di espansione». Sul tema degli abusi edilizi, Erriu chiarisce: «Grandi e piccoli abusi sono trattati allo stesso modo e devono essere contenuti all’interno del tetto volumetrico massimo. I volumi oggetto di condono sono computati nella determinazione del volume urbanistico cui parametrare l’incremento ma devono essere detratti dall’ammontare dell’incremento volumetrico calcolato». Erriu esclude che ci sia la possibilità di resuscitare le lottizzazioni adottate prima dell’entrata in vigore del Ppr il cui iter non si era concluso all’epoca. Il testo esitato dalla commissione consente l’attuazione dei piani attuativi resuscitati dal piano casa solo a condizione che siano state già stipulate le convenzioni. Infine gli incrementi nei centri storici che «salvo il caso già previsto dalle norme vigenti per le abitazioni per i disabili, sono condizionati alla inderogabile conformità paesaggistica con i piani particolareggiati, adeguati alle previsioni del Ppr, la cui redazione le disposizione del disegno di legge mirano a ulteriormente incentivare». L’assessore all’Urbanistica e il presidente della commissione Governo del territorio concludono specificando che è il comune in sede di redazione del piano approvato che riconosce il proprio tessuto edilizio, identificando gli elementi che ne compromettono i valori paesaggistici.