L'Ersu contesta i rilievi del Comune. L'assessore Campus: «C'era chi voleva la rottura»
Dopo il no al progetto Da Rocha si ritorna al vecchio piano
Ma entrambe le parti in causa lasciano aperto uno spiraglio: «Bisogna riparlarne, nell'interesse degli studenti».
L'Ersu va avanti. E, preso atto della bocciatura del progetto dell'architetto Mendes Da Rocha sul nuovo campus di viale La Playa da parte del Comune, si dice pronto a realizzare oltre 900 alloggi per studenti universitari fuori sede seguendo il vecchio progetto della società Edilia. Senza rinunciare a far intravedere bastone («se rileveremo anomalie nel provvedimento della Giunta potremmo rivolgerci al Tar») e carota («siamo pronti a ridiscuterne anche domani»). Dal canto suo l'assessore all'Urbanistica Gianni Campus ribadisce la disponibilità a riprendere il discorso ma non rinnega la bocciatura del progetto.
L'ERSU Il presidente (facente funzioni, in attesa della nomina del successore del dimissionario Cristian Solinas) Giancarlo Nonnoi ha svelato le prossime mosse dell'ente: «Volevamo sostituire il progetto già approvato a maggio del 2005 alla società Edilia (e dall'Ersu rilevato nel dicembre 2008) per la realizzazione di uno studentato nell'area dell'ex semoleria Sem - ha ricordato Nonnoi - aggiungendo al pensionato studentesco anche una mensa, un teatro, una piazza coperta, una biblioteca, una palestra, una sala informatica, uffici e parcheggi. Un progetto realizzato da un architetto brasiliano di fama mondiale, che avrebbe dato respiro a un'area destinata alla crescita di ragazzi meritevoli e provenienti da famiglie disagiate, che oggi si vedono negato il diritto a frequentare in modo assiduo l'università». Sarebbero infatti oltre un migliaio i richiedenti che, pur avendo titolo, non possono vedere soddisfatta la loro aspettativa: «Abbiamo saputo della bocciatura del progetto solo dalla stampa, visto che nessuna comunicazione ci è stata inviata - ha ricordato il presidente - anzi, l'ufficio tecnico ci ha addirittura richiesto l'integrazione di alcuni documenti. Non vogliamo parlare di disorganizzazione ma, evidentemente, c'è qualcosa che non va».
LE TRE MOSSE Chiarito che i numeri tra i due progetti non erano poi dissimili («con Da Rocha si volevano ospitare 1008 studenti, mentre il piano presentato dall'ingegner Di Martino per conto dell'Edilia prevedeva 914 posti-letto»), Giancarlo Nonnoi ha anticipato le prossime mosse dell'Ersu: «Aspettiamo di consultare il provvedimento: per dovere di autotutela affideremo la valutazione a un legale, che verificherà se i rilievi abbiano fondamento. In caso contrario potremmo anche far valere le nostre ragioni presso il Tar». Ma non solo: «Altrimenti prenderemo atto che il nuovo progetto, che avrebbe offerto un servizio molto più completo agli ospiti del campus, non si può realizzare. E porteremo a compimento quello già autorizzato nel maggio del 2005».
I RILIEVI Ma la parte più rilevante è stata riservata ai numeri resi noti dalla Giunta comunale e che sarebbero alla base della bocciatura: «Hanno parlato di 1600 posti-letto nel progetto Da Rocha e di 160 mila metri cubi - ha detto Nonnoi - mentre gli studenti previsti erano 1008 e i metri cubi del solo pensionato erano esattamente gli stessi del precedente elaborato. Ci hanno persino detto che per avere la deroga avremmo dovuto prevedere oltre 1200 posti-auto. Una cifra abnorme, che renderebbe il campus molto più simile a un ipermercato che a uno studentato. La natura del progetto è eminentemente sociale, ci aspettavamo che i parametri venissero interpretati con più elasticità». La chiusura è riservata a toni più concilianti: «C'è tutto il tempo per rivedere la decisione - ha concluso il presidente - ci auguriamo che, magari dopo le elezioni regionali, ci sia la serenità necessaria per riesaminare la questione in un tavolo tecnico. Perché quella struttura è necessaria e imprescindibile per tutti gli studenti della Sardegna».
L'ASSESSORE Dal Comune, a stretto giro di posta, è arrivata una replica serena ma ferma: «I numeri sono quelli contenuti nella richiesta di autorizzazione agli atti del Comune e il balletto di questi giorni è inutile - ha detto l'assessore all'Urbanistica Gianni Campus - personalmente ho dedicato tempo e attenzione a esaminare un progetto che meritava tutta la nostra considerazione. Ma ho dovuto prendere atto dell'inutilità dei miei sforzi quando ho registrato i toni ultimativi che l'Ersu ha usato nel richiedere formalmente quel tipo di deroga. Sapevano benissimo, perché se ne era parlato più volte, che quelle volumetrie per noi erano eccessive. E sapevano benissimo che senza i necessari aggiustamenti l'autorizzazione non sarebbe stata concessa. Ma ho avuto l'impressione che qualcuno abbia voluto deliberatamente arrivare alla rottura. Resta da capire a chi giovi tutto ciò». L'esponente della giunta Floris assicura anche di nutrire grande considerazione nei confronti della dirigenza dell'Ersu, ma manda un messaggio chiaro: «Il campus lo vogliamo tutti, ma nel rispetto della legge e della pianificazione urbanistica del Comune - aggiunge l'assessore - per quel che riguarda i parcheggi non posso far altro che rilevare altre inesattezze e strumentalizzazioni: la normativa è chiara e prevede un rapporto diretto tra posti-auto e superfici autorizzate. C'è un parametro regionale che è inderogabile». Ma anche la porta del Comune sembra non essere chiusa definitivamente: «Se ne può riparlare, senza strappi, forzature e fughe in avanti».
ANTHONY MURONI
10/02/2009