Indicati ieri Francesco Boggio per la Fondazione Bds e Pietro Ciarlo a rappresentare il ministero
CAGLIARI
Teatro Lirico, cambia tutto. Almeno nella forma. Per la sostanza è ancora presto per dirlo. Ieri i il ministero dei Beni Culturali ha finalmente sciolto la prognosi nominando il costituzionalista napoletano Pietro Ciarlo come suo rappresentante in seno al Consiglio di indirizzo che secondo la legge “Brai” rimpiazzerà dal 1 gennaio i vecchi consigli d’amministrazione. La svolta è giunta dopo diverse consultazioni romane nel recente fine settimana. Un nodo sciolto dal Pd, che ha il bandolo politico della matassa, assieme ai suoi alleati, soprattutto quelli locali. Con perfetto sincronismo è giunta qualche ora prima anche l’annuncio del membro indicato dalla Fondazione Banco di Sardegna presieduta da Antonello Cabras: è l’economista Francesco Boggio. Questi vanno ad aggiungersi ad Alessio Loi, scelto dalla giunta Pigliaru a rappresentare la Regione e il magistrato in pensione Mario Marchetti voluto invece dal Comune che nella figura del sindaco Massimo Zedda presiede la Fondazione lirica. A questo punto si immagina, come annunciato dal sindaco tempo addietro, che si procederà subito all’insediamento del Consiglio d’indirizzo. Tra i suoi compiti avrà quello di indicare un Sovrintendente al ministero e dare l’ok alla stagione 2015 per il quale i lavoratori, ma anche diversi componenti del vecchio Cda hanno chiesto ripetutamente un varo, “stoppato” nei fatti dal sindaco che riteneva invece indispensabile insediare prima il nuovo organo con diversa maggioranza. Proprio attorno alla Stagione 2015 si sono moltiplicate anche ieri e nei giorni scorsi diverse prese di posizione. Da quella della Rsu di venerdì in cui si puntava il dito sulle “gravi responsabilità di chi in seno al Cda non ha adempiuto per tempo al compito primario di approvare la programmazione futura” e, segnalata “l’attuale carenza di liquidità dovuta ai ritardi con cui i soci versano il co ntributo ordinario annuale” suggeriva di mitigarla con “gli incassi di botteghino sugli abbonamenti della prossima stagione”. Prese di posizione contestate da un comunicato congiunto di due sigle, Fistel e Usb che invece sposa la linea opposta appellandosi al “rispetto delle regole e alla trasparenza”. Non ultimo una nota di Gualtiero Cualbu, membro del vecchio Cda che ricorda come la stagione 2015 fosse stata presentata sin dal 2 ottobre (ma, sostiene Cualbu “come d’abitudine il Presidente Zedda in questi anni non conclude mai la discussione dei punti presenti in Cda, malgrado le innumerevoli sollecitazioni formali di molti consiglieri”). Malessere e polemiche insomma continuano. Riuscirà il nuovo consiglio a spegnere le fiamme? (w.p.)