Un documento per il patrimonio culturale cittadino
Autore: Redazione Casteddu Online il 13/12/2014 18:19
Oggi alle 12.30 nella sala del Palazzo Viceregio – piazza Palazzo, Cagliari - il Sottosegretario di Stato, vice ministro Beni culturali, Francesca Barracciu, con i rappresentanti di Unesco, Unione Europea e di Marocco, Tunisia, Algeria ed Egitto hanno presentato alle testate giornalistiche la “Dichiarazione di Cagliari”. Il documento contiene le linee guida su gestione, coordinamento e sviluppo del Patrimonio culturale immateriale.
Patrimonio culturale immateriale. La conferenza internazionale promossa dal ministero per i Beni e le attività culturali e il turismo nell’ambito del Semestre di presidenza europea si è chiusa stamani con la “Dichiarazione di Cagliari”. Dai lavori, aperti e chiusi dal Sottosegretario di Stato, Francesca Barracciu, ha preso corpo il testo che ha per riferimento politiche, strategie e cooperazioni inerenti gestione e ruolo – anche sulla pace e lo sviluppo economico e sociale - del patrimonio immateriale culturale. Riti sacri, cibo, artigianato, dieta mediterranea, folclore, musica: Europa e Maghreb si confrontano sul patrimonio culturale immateriale nel Mediterraneo quale volano per il dialogo politico e lo sviluppo sostenibile.
Sottosegretario ai beni culturali e al turismo, Francesca Barracciu:” La valorizzazione della diversità culturale, del dialogo interculturale e del patrimonio culturale immateriale è fattore inscindibili di sviluppo sostenibile a livello nazionale e internazionale. Per questo occorre approfondire una riflessione sulle migliori forme di cooperazione in questi ambiti tra l'Unione Europea, i paesi del Mediterraneo e i programmi e gli interventi gestiti da organismi internazionali quali l'UNESCO e il Consiglio d'Europa e dalle Organizzazioni ad essi collegati. C'è dunque l' impegno a promuovere congiuntamente programmi e interventi, anche gestiti da organizzazioni non governative, finalizzati a salvaguardare, proteggere e promuovere la diversità culturale, il dialogo interculturale e il patrimonio culturale immateriale”. Questi i punti salienti della Dichiarazione di Cagliari che oggi ha chiuso presso il Palazzo Viceregio la Conferenza internazionale, promossa dal Mibact, in collaborazione con Regione Sardegna, Provincia e Comune di Cagliari, nell'ambito del Semestre di presidenza europea, dal titolo "Patrimonio culturale immateriale come strumento per il dialogo e lo sviluppo". "Abbiamo voluto la conferenza internazionale a Cagliari, perché Cagliari e la Sardegna sono ponte ideale verso le sponde del Mediterraneo, cuore di culture, tradizioni e patrimoni da promuovere su diversi fronti: dalla pace allo sviluppo sociale, economico e culturale" questo il commento del Sottosegretario ai beni culturali e al turismo Francesca Barracciu. "La valorizzazione del patrimonio immateriale è una nostra priorità. Il governo, proprio nell'ambito della presidenza del semestre europeo, sta creando sinergie e percorsi per rafforzare le ricchezze delle nostre culture immateriali. Pensiamo che il tutto sia fonte anche di ricchezze economiche, attraverso, ad esempio, il turismo. La Dichiarazione di Cagliari è il frutto di questi due giorni di confronto e dibattito con i partner del Maghreb, l'Unesco e i rappresentanti dell'Unione Europea. È stata costruita una strategia e sinergie in comune, la Dichiarazione è la base per ulteriori elaborazioni che andrà ad avere un ruolo centrale nell'agenda istituzionale e verrà trasmesso alla Lettonia che assumerà la presidenza del prossimo semestre". “Nel corso del Semestre italiano di presidenza europea che si avvia al termine, abbiamo in più occasioni ribadito la necessità di porre in cima all’agenda politica continentale il tema dei beni culturali e del turismo come fattori di crescita economica ed occupazionale. Il Mediterraneo, in particolare, rappresenta da millenni un crogiuolo di culture e tradizioni immateriali che possono garantire sviluppo, lavoro e dialogo per la pace tra i Paesi europei ed africani che vi si affacciano. La scelta della Sardegna è fortemente voluta in quanto centro geografico del Mare Nostrum e, quindi, luogo simbolo ideale per mettere a confronto esperienze e progettualità al fine di stimolare ed indirizzare in tal senso le decisioni politiche dei prossimi anni, a partire dalla prossima presidenza Lettone. Il patrimonio culturale costituisce un elemento comune all'Europa dei popoli nonché strumento di costruzione di pace, soprattutto in questo periodo nel quale si riaffacciano conflitti. A fronte della mancanza di conoscenza reciproca, riscoprire gli elementi comuni può essere un valore aggiunto per tutti. In questi sei questi 6 mesi di nostra presidenza - ha detto il Sottosegretario Francesca Barracciu - l'Italia si è impegnata per stimolare la Commissione a rivedere la Strategia Europa2020, in considerazione dell'impatto che il settore culturale e creativo può avere sulla crescita, l'occupazione e la competitività. Nonostante la crisi economica e finanziaria globale, infatti, i settori culturali e creativi continuano a produrre reddito, lavoro e innovazione. Affinché questo accada, l'Italia ha però esortato la comunità internazionale ad un assumere un nuovo approccio partecipativo nella gestione del patrimonio culturale, che coinvolga cittadini, società civile, istituzioni pubbliche e private nella definizione delle politiche culturali. Ciò al fine di incrementare la consapevolezza riguardo l'importanza di ciò che l'Europa ha ereditato dalle numerose civiltà fiorite nei millenni sul suo territorio, e il percorso di sviluppo economico e benessere delle comunità locali che grazie a queste risorse è possibile percorrere. In questo senso scegliendo come tema portante di questa Conferenza il patrimonio culturale immateriale abbiamo voluto focalizzare l'attenzione su una ricchezza dalle mille sfaccettature che da sempre coinvolge le varie anime della nostra società: istituzionale, civile e religiosa”.