Domani, ospite al teatro Civico Fabio Sanvitale in “Il caso Fenaroli”, uno tra i primi grandi casi di cronaca nera della storia italiana degli anni '50.
di Anna Brotzu

Roma, 1958: è l’11 settembre, un giovedì, e «Maria Teresa Viti arriva alle 8.30, come ogni mattina. È a servizio dalla signora Martirano... quella che ha sposato il geometra Fenaroli, quella del primo piano. Suona, ma lei non risponde». Sono le prime battute di un emozionante viaggio nell’Italia degli Anni Cinquanta, quando in pieno b o o m e c o n o m i c o s c o p p i a l’enigma de “Il caso Fenaroli”, cui s’ispira l’omonimo spettacolo della compagnia Florian in scena domani alle 19 al Teatro Civico di Sinnai.

UNA DONNA assassinata, strangolata in cucina, la camera da letto in disordine e tracce di un tentativo di furto - mancano i gioielli e del denaro, ma i presunti ladri hanno dimenticato 600mila lire. Fabio Sanvitale (anche autore del testo e regista) rievoca la tragica vicenda ancora avvolta nel mistero, a dispetto delle “verità” processuali e delle condanne, mentre nuove rivelazioni affiorano da dossier di ex agenti segreti e inchieste dell’epoca, mettendo in luce oscuri intrecci fra imprenditoria e politica, quasi una “tangentopoli” ante litteram. Affiorano così dalle cartelle polverose degli archivi giudiziari eventi, prove, indizi di un delitto che ha appassionato e diviso l’opinione pubblica del Belpaese: 20mila persone in attesa della sentenza e un procedimento durato 10 anni, suggellato da due ergastoli e molti dubbi. Interrogativi avvalorati dalle tesi convergenti di De Grossi e Pisanò, riproposte in un saggio da Antonio Padellaro, che in contrasto con le accuse al marito Giovanni Fenaroli e a Raoul Ghiani, ritenuti mandante e killer dell’omicidio (ma professatisi sempre innocenti), offrono una prospettiva quasi “fantascientifica” sulla morte di Maria Martirano, vittima incidentale di segreti traffici di Eni e Italcasse (legata alla società di Fenaroli) con il governo italiano. Insomma, un avvincente mistero da scoprire, nel segno di Kantor.¦