Il titolo di campionessa della 7^ edizione della mezza maratona "Cagliari respira" se lo aggiudica Marisa Cau
di Veronica Matta
Il titolo di campionessa della settima edizione della mezza maratona "Cagliari respira" svoltasi domenica scorsa, se lo aggiudica Marisa Cau, 54 anni, categoria MF 50, originaria di Isili, impiegata, trasferita ad Assemini 12 anni fa. Oggi fa parte del Gruppo Polisportivo ASSEMINI che conta 120 iscritti uniti dalla passione per la pratica dell' atletica e del triathlon.
La tua passione per la corsa quando è nata?
"Sin da piccola, andavo a scuola a piedi correndo per due km ogni giorno. Lasciai una decina di anni fa di correre in estate e in primavera, quando poi, per problemi alla schiena, andai in piscina e lì conobbi Ivana tre anni fa. Mi intrufolai in un suo discorso, dichiarando la mia vecchia passione per la corsa e fu in quel momento che Ivana mi propose di partecipare ad una piccola gara, cogliendomi talmente impreparata che pensai alle scarpette che non avevo più..
Andai a comprare le scarpe nuove e ricominciai a correre, facendomi travolgere dal gruppo asseminese Polisportivo. Non avevo mai fatto gare fino ad allora, e nel 2013 ho ricominciato. Iniziai quindi a fare i cross e incominciai a pensare che forse pure io avrei potuto gareggiare, anche se tutto era iniziato come un gioco.
Partecipai con il gruppo alla mezza maratona di Assemini, che prevedeva un percorso di 21 Km., esclamando "ma voi siete pazzi!", ma mi feci trascinare, facendo i primi 18 Km. e da lì iniziò la mia avventura, decisa a sfidare me stessa. E' una cosa molto bella, dicono infatti che la corsa è uno sport individuale ed è vero al 50%, perché è vero che quando corri sei sola con te stessa, con le tue sole forze, ma tutti quelli che incontri ti aiutano a non cedere. Ti racconto, per esempio, la mezza maratona di Cagliari e anche quella di Uta che sono riuscita a terminare grazie all'aiuto di un compagno che tornò indietro, accompagnandomi al traguardo. Pensavo fosse finita, le gambe non andavano più, così come accadde nella mezza di Cagliari, in cui mancavano solo 2 Km.
All'inizio di ogni gara, le gambe vanno, è una sensazione molto bella di libertà e, nonostante la stanchezza e la sofferenza, e mentre tu continui a ripeterti "ma chi me lo ha fatto fare?", c'è sempre qualcuno a fianco che ti dice "stai mollando? ma stai scherzando?" e questo conflitto tra te e quell'altro ti dà l'ultima spinta e la carica necessaria. E' vero che è uno sport individuale, ma quanto conta quello che ti circonda! Perché quando la testa non c'è ti fermi e basta! A me piace correre in compagnia, è raro che io corra da sola, ci alleniamo sempre in gruppo.
Siamo 120 iscritti tra cui una ventina di donne, e sarebbe necessario avere al più presto una pista di atletica. Ora infatti ci alleniamo per strada, con tutti i pericoli che si possono immaginare. Manca l'illuminazione e se al principio eravamo solo in quattro, ora costituiamo una realtà molto più vasta. Speriamo che nessuno si faccia mai male, ma è pericoloso dappertutto, d'inverno, poiché non è illuminato, non possiamo andare da nessuna parte. Oramai il nostro gruppo è aperto anche ai bambini e qualcuno di noi ha fatto il corso per allenatore e sono tutti molto bravi.
E' una realtà per Assemini che andrebbe valorizzata. Spesso il gruppo mi dà troppe responsabilità, ma ho iniziato le gare ufficiali solo 2 anni fa nella mia categoria in cui mi hanno riconosciuto alcuni importanti obiettivi. L'anno scorso sono diventata campionessa regionale sarda con un tempo di categoria migliore, 1:33 minuti e 27 secondi per 21 Km. Non pensavo di riuscirci ma ce l'ho fatta!
Fai un rito propiziatorio prima della gara?
"No, ma ogni gara la dedico sempre a qualcuno, che magari attraversa un momento di difficoltà, e questo ti dà la forza di andare avanti, di correre per quella difficoltà, sperando di superarla e vincere assieme! Anche quando corro da sola, non sono mai sola!"
Tutti possono avvicinarsi alla corsa, provare la gioia di correre ed averla vinta su alcune patologie (asma, cecità, disabilità) racchiude un messaggio di immensa forza, di coraggio positivo per la vita che va oltre le barriere e i confini imposti. Cagliari respira è stata una gara importante con 2500 partecipanti, si spera che la Sardegna riesca ad organizzare un giorno delle gare importanti con le sinergie di tutto il territorio. Intanto Marisa Cau e il suo gruppo continuano a correre sognando una pista d'atletica per Assemini.