Cimitero. Resta chiuso l'impianto di San Michele, l'alternativa è l'ultimo viaggio a Livorno o La Maddalena
La trasferta può arrivare a costare anche 1500 euro. In città se ne spendevano solo 340 Alessandra Loche alessandra.loche@epolis.sm
È un ultimo viaggio con meta obbligatoria quella dei cagliaritani che hanno deciso di farsi cremare. Livorno o, se si è fortunati ed è disponibile, La Maddalena. Una trasferta che pesa anche economicamente sulle famiglie già distrutte dalla perdita. Ma che, per rispettare l'ultima volontà del proprio caro, sborsano anche mille euro in più rispetto alla spesa che si affronterebbe nel farlo cremare in città.
NON C'È PIÙ possibilità di scelta però, perché che a Cagliari, l'impianto del cimitero di San Michele, è ancora sigillato. Sono passati nove mesi dalla chiusura del forno perché, dall'ispezione dei Nas, era risultato non essere a norma. E continuerà a rimanere chiuso ancora per mesi, considerato che solo ieri è stato pubblicato il bando comunale per affidare i lavori di costruzione del nuovo impianto crematorio. Intanto, le salme continueranno a viaggiare per poter essere cremate. E, come ha spiegato Francesco Unali, della Federazione nazionale imprese e onoranze funebri, è «una situazione delicata per le famiglie dei defunti, che si trovano già in una situazione emotiva particolare». Ma, anche per quanto riguarda i costi, la trasferta può costare «sui 1500 euro se si deve andare a Livorno - ha aggiunto Unali - oppure circa 800 per La Maddalena. Compreso il costo della cremazione. Mentre restando a Cagliari si spendeva solo per il servizio, circa 340 euro». Tutti costi che, come ha poi aggiunto il rappresentante della Feniof, ricadono sulle famiglie. E anche se le imprese funebri cercassero di far risparmiare il più possibile le persone, ci sono dei costi - come il viaggio, o il servizio stesso della cremazione - che non è possibile abbattere. Certo, la tariffa può essere all' incirca quanto quello di una tumulazione “ordinaria”, ma la differenza con la cremazione in città è di circa 1000 euro.
L'ULTIMA VOLONTÀ però spesso viene rispettata lo stesso, nonostante i disagi e i costi della trasferta. La sola agenzia gestita da Unali, da quando è stato chiuso il forno crematorio a San Michele, ha già accompagnato circa dieci salme verso gli impianti che si trovano fuori dalla città. E anche numerose altre imprese funebri offrono questo servizio di “accompagnamento” per i defunti che devono essere cremati. Ma, come ha concluso Unali, «continuiamo a chiedere all'amministrazione che, al più presto, sia di nuovo attivo questo servizio in città». Come minimo però, si dovranno aspettare i tempi burocratici per l'affidamento dei lavori, e poi quelli necessari per la realizzazione del nuovo forno crematorio nel cimitero di San Michele.