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Nomine al Lirico: "Alessio Loi è il vero fantasma dell'Opera" La protesta di Fratelli d'Italia

Fonte: web Castedduonline.it
11 dicembre 2014

 

Autore: Redazione Casteddu Online il 10/12/2014 13:09

 

 

 

Dopo 8 giorni dalla sua approvazione, la Delibera con cui la Giunta regionale ha nominato Alessio Loi componente del Cda del Consiglio d’indirizzo della Fondazione del Teatro Lirico di Cagliari è ancora l’unica non consultabile sul sito istituzionale della Ras. «A questo punto, dopo che sono cadute nel vuoto le richieste di fare chiarezza sulla nomina della Regione, Alessio Loi è, a tutti gli effetti, il vero fantasma dell’opera», ironizza Paolo Truzzu, Consigliere regionale di Fratelli d’Italia-An, «Presidente Pigliaru continua a smentire, nei fatti, quello che aveva dichiarato all’atto del suo insediamento: “Puntiamo anche ad una Amministrazione trasparente, la trasparenza è requisito fondamentale dall’alta qualità istituzionale e, per questo, già dalla prima di riunione di Giunta abbiamo reso le delibere immediatamente consultabili nel sito della Regione”. Tutte promesse rimaste inattuate», accusa Truzzu. Il consigliere regionale d’opposizione ha presentato nei giorni scorsi un’interrogazione in cui chiede di verificare se la nomina di Alessio Loi non violi la legge (l’art. 6 della L.114/2014) che impedisce alla Regione di conferire un incarico in un Cda a persona in pensione. «La mancanza di trasparenza fa sorgere ulteriori dubbi di opportunità politica. L’Alessio Loi nominato al Lirico è lo stesso che siede nel Cda del Banco di Sardegna?» si chiede Truzzu, mettendo in luce uno scenario quantomeno singolare. «Se i dubbi sollevati dal nostro Consigliere regionale fossero fondati si avrebbe una situazione paradossale», denuncia Salvatore Deidda, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia. «Nel Cda del Teatro Lirico c’è già per statuto un esponente della Fondazione Banco di Sardegna, ora sembra aggiungersi quello nominato dalla Ras, anche quest’ultimo già rappresentante del Banco di Sardegna e come il collega proveniente dall’area del Partito democratico. Una sorta di lottizzazione, fil rouge della politica sul Teatro lirico attuata da sempre da Comune e Regione». «È grave che a pagare la mancanza di trasparenza e la conseguente confusione nella gestione del Lirico di Cagliari saranno ancora una volta, le maestranze, i lavoratori e i cittadini», conclude Truzzu.