LUNEDÌ, 09 FEBBRAIO 2009
Pagina 18 - Nazionale
La protesta dei cinofili a Monte Claro, inspiegabilmente interdetto agli amici dell’uomo
CAGLIARI. In qualsiasi città d’Europa i cani possono entrare ovunque: bar, caffè, ristoranti, naturalmente nei parchi e nei giardini pubblici. Non a Cagliari, dove l’amico dell’uomo incontra solo divieti. Sono anni che gli oltre quattromila cittadini che hanno un cane combattono contro l’insensibilità degli amministratori, capaci solo di offrire uno spazio-lager a Monte Urpinu negando l’ingresso alle zone verdi proprio a chi ne avrebbe più bisogno. Ieri il Comitato cinofilo cagliaritano e le associazioni ambientaliste hanno organizzato un’occupazione pacifica del parco di Monte Claro, uno spazio grandissimo dove inspiegabilmente viene impedita la convivenza tra persone e animali. Alcune decine di cagnetti accompagnati dai padroni sono entrati nell’area protetta, una proprietà della Provincia, per chiedere che i divieti vengano tolti: «I cani sono nostri amici - ha spiegato Nicola Mele, presidente del comitato cinofilo cagliaritano - e hanno diritto a un sistema di norme che regolamenti col rispetto di tutti la vita sociale insieme a noi. Noi proprietari di cani - ha aggiunto Mele - a differenza di quanto succede in tutta Europa, non possiamo entrare al ristorante, al bar, in farmacia, nei locali pubblici coi nostri amici cani. Non possiamo entrare neanche nei parchi. Quale sia la ragione è impossibile sapere». Esplicita la richiesta di Ingrid Governi, patron di Mimì e Gogò, associazione che cura i cani abbandonati: «Chiediamo di essere equiparati agli altri paesi civili».