Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Shopping a tutto sconto

Fonte: L'Unione Sarda
9 dicembre 2014


Cartelli nelle vetrine, Scura (Confcommercio): «Rischio sanzioni»

 

Caccia all'acquisto, offerte fino al 30 per cento


 

In teoria non si potrebbe, in pratica basta chiedere: uno sconticino non lo nega (quasi) nessuno. La legge parla chiaro: «Le vendite promozionali sono precluse nei 40 giorni che precedono l'inizio dei saldi», ricorda Giuseppe Scura, direttore di Confcommercio. «E il divieto riguarda tutto il settore non alimentare». Quest'anno i saldi scatteranno il 3 gennaio, quindi gli sconti sono fuorilegge già dal 23 novembre scorso: eppure, basta fare un giro per via Manno, via Garibaldi, via Alghero, via Sonnino per vederli addirittura pubblicizzati.
CARTELLI Quest'anno va di moda lo “shopping day”, annunciato da cartelli sulle vetrine di Vain Man (sia in via Manno che in via Sonnino), Liu Jo in via Manno, Osé in via Alghero, 7 Camicie in via Sonnino, Il Nido in via Garibaldi. Dappertutto, la riduzione è del 20 per cento. E se da Ghirlanda (via Manno e via Garibaldi) lo shopping day è dato per rigoroso («Solo per oggi», spiegava venerdì la titolare, ma ieri l'offerta era ancora valida), altrove il “day” è esteso già in partenza a una settimana. Living, via Garibaldi, punta sullo “special weekend”, sempre al 20. Ruggeri, in via Alghero, propone la settimana dello shopping: sconti del 20 e del 30 per cento. Cartelli anche da Coccinelle, da Oltre e alla Casa dello Sport (via Manno): la prima propone il 30 per cento dal 2 al 10 dicembre, la seconda un abito da 80,95 euro a 69,95 dal 3 al 9, la terza una “Vendita promozionale, 25-30%”. Primigi, in via Garibaldi, annuncia un buono sconto del valore del 50 per cento dell'acquisto. Da Ex novo (via Garibaldi), ogni 50 euro di spesa si ha il diritto a un regalo da 20. E da Simonetti, scarpe, sempre in via Garibaldi, che offre “tutto a metà prezzo per tre giorni”.
Un bel rischio, quei cartelli: «Sono sanzionabili», avverte ancora Scura. In caso di controlli (che un tempo toccavano alla polizia annonaria e ora alla Municipale) sarebbero dolori. Ma il caso, pare, non è frequente.
SU RICHIESTA Il punto è che, anche dove non ci sono cartelli, lo sconto, su richiesta, c'è. Sulle borse, per esempio: «Facciamo un 20 per cento di pre-saldi», spiegava venerdì la commessa da Liu-jo, via Manno, dove ancora lo “shopping day” non era stato ufficializzato. Da Kocca, in via Alghero, la promozione è del 30.
Lo sconticino accomuna negozi del casual e di alta moda, empori a basso costo e boutique. In via Manno, per dire, Perspektiva scala un 10 per cento sui jeans Diesel, mentre da Castangia su alcune linee (per esempio Armani Jeans) c'è una riduzione del 20. «E quel bel cardigan della Brooksfield?» Per quello, nel caso, il 10. Trussardi, via Manno, mantiene «prezzi pieni sulla merce in vetrina» ma su quella in esposizione all'interno fa riduzioni che, per i jeans, arrivano al 30 per cento.
FANGO Stesse percentuali in via Garibaldi, dove ieri si faceva shopping in mezzo al fango: quello che la pioggia ha fatto tracimare dal cantiere in corso. Lo scavo attraversa il centro della strada dall'incrocio con piazza Martiri fino a poco prima dell'intersezione con via Iglesias: i pedoni vengono incanalati su due strette passerelle delimitate da reti a righe bianche e rosse, quelle che sabato sera (vedi articolo accanto) hanno ceduto facendo finire quattro adulti e una bambina nel fosso. Chi si ferma a guardare una vetrina, ora. Alla Casa del Pantalone, in via Garibaldi, «per un abito possiamo fare il 20 per cento».
C'È CHI DICE NO Le eccezioni? I monomarca, e nemmeno tutti. Da Guess e Benetton, se chiedi lo sconto sorridono cortesi ma rispondono di no.
Marco Noce


L'assessore

«Ridiscutere
le norme
sui saldi»

Ma se tutti le fanno, che senso ha vietare le vendite promozionali? Secondo l'assessore del Comune alle Attività promozionali, Barbara Argiolas, è il momento di sedersi a discutere della regolamentazione dei saldi. «Il tema - dice - è politico. Partiamo dai saldi: erano nati allo scopo di consentire lo svuotamento dei magazzini a fine stagione, ma una data come quella di quest'anno, il 3 gennaio, snatura il senso dell'iniziativa. Di anno in anno, per via della crisi, si è anticipato l'inizio delle vendite a prezzi ridotti, ma ormai siamo arrivati al punto che, se uno non è costretto, rinvia l'acquisto dei capi invernali a dopo Capodanno. Soprattutto se le condizioni meteorologiche sono quelle di quest'anno. E i commercianti, se vogliono incassare, sono così costretti, anche contro la legge, a fare le vendite promozionali».
È il classico cane che si morde la coda. Come uscirne? «Ci si dovrebbe sedere tutti a un tavolo a discuterne, sia a tutela dei consumatori che dei negozianti». A quel tavolo non può mancare la Regione: è lei a fissare la data di inizio dei saldi, muovendosi all'interno dei limiti fissati dalla legge nazionale.
Il problema, sottolinea la Argiolas, è di armonizzare le norme sul commercio: «Mentre sulle vendite promozionali vigono questi divieti, c'è la massima libertà sugli orari di apertura, anche 24 ore su 24, e sulla possibilità di attivare politiche di fidelizzazione, tipo le fidelity card». (m. n.)