Poetto Hanno abbandonato l'area
Due roulette, un auto, panni stesi, un barbecue pronto per essere acceso: quel quadretto apparso nei giorni scorsi nei parcheggi dell'ippodromo, all'altezza della quarta fermata ha creato un po' di inquietudine tra gli abitanti del Poetto. Che stia nascendo un estemporaneo campo nomadi? Se ne sono preoccupati anche i vigili urbani che hanno effettuato una serie di sopralluoghi e controlli sul posto. Chissà se il loro intervento ha modificato il corso degli eventi: resta il fatto che, così come sono arrivati, quei nomadi hanno lasciato in silenzio lo spazio.
I VIGILI «Noi, come facciamo sempre in queste occasioni», spiega il comandante della polizia municipale Mario Delogu, «ci siamo soltanto limitati a intervenire per verificare le ragioni per le quali queste persone si fermino in un posto». Non solo: gli agenti della municipale lavorano in sede di prevenzione. «Si interviene quando c'è il rischio che l'insediamento possa diventare stabile».
Cosa che non stava accadendo al Poetto. Anche se la presenza di quel mini campo aveva già creato un minimo di tensione: i gestori dei chioschetti della zona si sono più volte lamentati perché questi nomadi utilizzavano i loro rubinetti esterni. Niente di grave, sia chiaro, solo qualche fastidio che ha creato solo un po' di tensione. Che, comunque, non è mai degenerata anche perché le persone che si erano stabilite al Poetto non erano straniere. «Parlavano in napoletano stretto», racconta il gestore di un chioscetto. Italiani, per intendersi, che hanno deciso di vivere una vita fuori dai canoni comuni.
IL REGOLAMENTO E che, comunque, hanno già cambiato “residenza”. «Senza il nostro intervento», ripete Delogu. D'altronde, queste persone non violavano alcune norma. «A Cagliari non ci sono disposizioni che impediscono l'utilizzo dei camper». E la linea dei vigili è morbida. «Il nostro ultimo intervento risale a qualche giorno fa: alcuni nomadi si erano fermati a La Playa. Quando siamo intervenuti, ci hanno spiegato che dovevano imbarcarsi per la Sicilia ma, visto che, nel frattempo, era nato un bambino, erano stati costretti a rimandare la partenza di tre giorni».
Problema risolto al Poetto. Anche se, a dirla tutta, in quello stesso parcheggio fa mostra di sé un altro camper. Ma, in questo caso, nessuno protesta: è quello di una famiglia di Carbonia che, pur avendo una casa popolare nel centro sulcitano, trascorre almeno otto mesi al Poetto. Ed è ormai stato adottata dalla comunità del litorale.
MARCELLO COCCO
07/02/2009