RADIOLINA. L'Unione in diretta
«Non ho bloccato alcun pagamento, il sovrintendente dice che i soldi in cassa ci sono, allora non faccia aspettare i lavoratori. Io certo sono preoccupato, se a dicembre ancora non sono stati pagati i contributi e gli stipendi di novembre vuol dire che la situazione è drammatica. Appena si insedierà il nuovo comitato di indirizzo verificheremo i conti, intanto voglio sperare che rispetto alle produzioni del Teatro Lirico non si sia fatto il passo più lungo della gamba». Lo dice il sindaco Massimo Zedda che ieri a Radiolina per un'ora ha risposto alle domande degli ascoltatori durante la trasmissione L'Unione in diretta. «Ho saputo dal Banco di Sardegna che da un lato c'era il tentativo di accendere un nuovo mutuo, cosa che avrebbe provocato un ulteriore indebitamento, dall'altro quello di pagare la spesa corrente dirottando le somme di un fondo vincolato che arriva dal finanziamento straordinario della Regione per pagare i debiti contratti dalla fondazione prima del 2011. Questo, nonostante lo stesso Meli in più occasioni - sono andato a riguardarmi i verbali dei Cda - avesse riconosciuto che quei fondi erano assolutamente vincolati per il pagamento dei debiti». Discutere del Teatro Lirico con il sindaco Zedda significa parlare anche del rinvio a giudizio per la nomina dell'ex sovrintendente Marcella Crivellenti «Credo di avere fatto un errore all'inizio. Ho sottovalutato il sistema di potere che ruotava attorno al Lirico. Mi sembra che ci sia quasi una rabbia nel trattare l'argomento che mi porta a pensare che non vogliano che vada troppo a fondo per non scoprire cosa c'è sotto. Appena insediato e subito dopo aver visto i conti sarei dovuto andare immediatamente in Procura a denunciare alcuni fatti. Invece ci siamo messi sotto a risanare i conti, e ci siamo anche riusciti».
Le domande degli ascoltatori si concentrano naturalmente sui lavori stradali, sul traffico, sul miglioramento del trasposto pubblico, perfino sulla potatura degli alberi. Ma qualcuno chiede anche del futuro del carcere di Buoncammino, finalmente restituito alla città. «Per il futuro dovremo necessariamente coinvolgere i privati, perché pensare a una gestione, esclusivamente pubblica è irrealistico. Innanzitutto mi piacerebbe però che fosse immediatamente riaperto, per farlo visitare. I cittadini cagliaritani non lo conoscono, non l'hanno mai visto. C'è grandissima curiosità rispetto a quello che è il più grande edificio inserito nel contesto urbano».
Paola Pilia
Alberto Urgu