Alcune opere presentate in anteprima mondiale
Da questa sera a Cagliari “Across Asia film festival”
apre una finestra su un mondo poco conosciuto
S oltanto vedere i titoli in cartellone fa girare la testa: “A touch of sin”, di Jia Zhangke, esponente di spicco della “sesta generazione” (quella che viene dopo gli Zhang Yimou e i Chen Kaige), “Here, Then” di Mao Mao, “The Eight Trigrams - Gossip”, di Huang Xiang, giusto per citarne qualcuno. E ancora, cortometraggi, documentari, videoarte, cinema sperimentale, concerti, una masterclass sul documentario, la presenza di Wang Hongwei, direttore del Beijing Film Festival (quest'anno censurato), nonché attore-icona del maestro Jia Zhangke. Per chi vuole saperne di più sulla cinematografia cinese, quella che supera la censura di Pechino, ecco una bella occasione offerta da “Across Asia Film Festival”, la manifestazione promossa dall'associazione culturale Zeit, che da oggi (alle 20 al Greenwich) a lunedì prossimo propone a Cagliari 24 film, alcuni in anteprima mondiale, che verranno proiettati alla Cineteca Sarda, al Greenwich, al Lazzaretto e al Teatro Massimo, all'Ostello Marina, con ingresso gratuito.
Mentre la precedente edizione del 2013 era incentrata sul cinema filippino, quest'anno gli organizzatori puntano sul cinema indipendente cinese. Spiega la direttrice artistica Maria Paola Zedda: «Il festival apre una finestra sulla cinematografia cinese, caratterizzata da un enorme sviluppo produttivo e da una forte diversità stilistica».
“Across Asia Film Festival” punta su un movimento di registi, artisti, documentaristi, detto d-generation, nato nei primi anni del 2000, capace di imporsi nei festival internazionali, rovesciando gli immaginari che dominano il Paese per creare un'industria indipendente. Gli autori, sottolinea Stefano Galanti, che dirige il Festival con Maria Paola Zedda, «hanno un approccio politico e visionario che denuncia nodi irrisolti della società cinese di oggi». Al documentario sono dedicate diverse proiezioni e incontri. Novità di questa edizione, la masterclass di teoria e tecnica del cinema documentario, in programma il 7 dicembre al Lazzaretto, curata dal massimo rappresentante del documentario cinese, Wu Wenguang.
Chen Renfeng, presidente della comunità cinese in Sardegna spiega che «il festival è un'importante occasione culturale di studio e di confronto». Ma anche di incontro: domenica al Lazzaretto, ci sono mostre fotografiche, degustazioni di spezie rare, cinema e cori per bambini.
Mauro Madeddu