Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Molentargius, ecco le ruspe

Fonte: L'Unione Sarda
1 dicembre 2014

AMBIENTE. La Procura: «Via all'esecuzione delle prime tre sentenze definitive»

Giovedì mattina sarà abbattuta la prima casa abusiva


Le ruspe si metteranno in moto giovedì mattina, destinazione Medau su Cramu, via del Sale: c'è da eseguire una sentenza di demolizione di un fabbricato abusivo, la prima delle tre esecuzioni annunciate dalla Procura all'interno del parco di Molentargius, cui ne seguiranno altre, tutte sancite da sentenze penali definitive.
EREDITÀ A essere buttata giù, giovedì, sarà la villetta grigia che Lazzarino e Giancarlo Porcu hanno ereditato dal padre: si trova in riva allo stagno, l'hanno divisa in due, ci abitano con le famiglie (Lazzarino con moglie, due figlie e la madre ottantacinquenne, Giancarlo con una figlia. Le ingiunzioni del Comune sono dello scorso 6 novembre. I fratelli Porcu dovranno lasciare libero l'edificio entro la mattina del 4 dicembre, altrimenti - avvisavano le lettere firmate dal dirigente del servizio Patrimonio - i tecnici entreranno a forza. Già un mese fa il servizio di Edilizia privata aveva chiesto ad Abbanoa e all'Enel di staccare gli allacci idrici ed elettrici. L'immobile è stato poi acquisito, gratuitamente, al patrimonio del Comune, visto «l'accertamento dell'inottemperanza all'ingiunzione di demolizione», notificata in precedenza.
«VITE UMANE» Lazzarino Porcu aveva annunciato ricorsi, ricordando che «l'oblazione per la sanatoria nel 1984» era stata pagata e che «l'immobile è stato regolarmente accatastato». Lui e suo fratello, aveva detto, non saprebbero dove andare: «Dietro i fascicoli ci sono vite umane con le loro storie».
LA LEGGE L'esecuzione delle demolizioni tocca al Comune: un compito affidato direttamente dalla Procura, che ieri ha diffuso un comunicato stampa. Le sentenze, scrivono i magistrati, «riguardano ambienti ritenuti particolarmente meritevoli di tutela dalla legislazione urbanistica e paesaggistica, gravemente offesi dall'azione dell'uomo, che devono essere restituiti alla loro funzione naturale. La tutela del territorio è infatti un diritto inviolabile della collettività e la Procura della Repubblica, non diversamente dal Comune o dalla Regione, per la parte che le compete, sono gli organi preposti dall'ordinamento alla salvaguardia dei beni ambientali, incaricati di riaffermare il valore della legge». Perché? Sia per «impedire le sempre più frequenti tragedie legate anche all'uso dissennato del territorio» (alluvioni, smottamenti), sia per «garantire la tutela del diritto a un ambiente non inquinato», sancito anche dalla Costituzione.
GIRO DI VITE Che ci si stesse avviando verso un giro di vite sull'abusivismo edilizio a Molentargius lo si era capito due mesi fa, quando Comune e Procura si incontrarono per discuterne. La Procura ha costituito un pool che si occupa delle sentenze di demolizione passate in giudicato e ha chiesto al Comune di collaborare per l'esecuzione. Le sentenze riguardano tutto il territorio di competenza della Procura e sono tante, pare centinaia. Sotto la lente, però, per il momento c'è l'area di Molentargius, dove i Comuni di Cagliari e Quartu hanno calcolato 259 casi di abusivismo totale o parziale; 39 le situazioni già in fase di esecuzione coattiva. Rifiutarsi di mandare le ruspe, ha ricordato alcune settimane fa in aula consiliare il sindaco Zedda, «sarebbe un'omissione d'atti d'ufficio».
Marco Noce