Alla fiera due giorni di incontri con cultori della biodiversità, maestri di meditazione, insegnanti impegnati nel divulgare le buone pratiche alimentari
di Sabrina Zedda
CAGLIARI. Dagli ultimi progetti dell’agricoltura per salvaguardare le biodiversità alle buone pratiche da qualche tempo adottate nelle scuole del Cilento. Dall’incontro con i maestri spirituali al percorso studiato per ripercorrere il mito della Dea madre in Sardegna.
Sabato e domenica alla Fiera internazionale di Cagliari torna l’appuntamento con “Scirarindi” il grande evento dedicato al benessere, al buon vivere e alla sostenibilità in Sardegna. Quasi 250 espositori metteranno in vetrina il meglio del vivere sano e consapevole nelle sezioni “Eco- cultura”, “Medicine olistiche”, “Discipline del benessere e bio naturali”, sino a “Economia etica” e “Sostenibilità e nuovi stili di vita”, solo per citarne alcune.
Fittissimo è il calendario delle iniziative e degli incontri, che vanno dai laboratori di pane e pasta per adulti e bambini a delle conferenze con alcuni ospiti d’eccezione. Come Debal Dab, lo scienziato e biologo indiano che per salvaguardare e reintrodurre varietà perdute di riso s’è reinventato agricoltore, arrivando a migliorare l’agricoltura di fronte ai cambiamenti climatici. O come Maria De Biase, preside dell’Istituto comprensivo Teodoro Gaza di San Giovanni a Piro (in Cilento), che insieme a genitori e ragazzi è riuscita a trasformare la scuola in un laboratorio di autoproduzione e di riciclo, dove coltivare orti sinergici e fare merenda con pane e olio.
Ci sarà anche la maestra Zen Adriana Rocco con cui si svolgerà la meditazione del the: raccolti in cerchio i partecipanti potranno godere di due ore di meditazione davanti a una buona tazza della bevanda fumante. Tra letteratura, arte e archeologia sarà proposto anche (in collaborazione con Circola nel cinema Alice Guy e Centro documentazione delle donne di Cagliari) un viaggio nel mondo della Dea madre nell’isola. Sarà l’occasione per ripercorrere pozzi e fonti di Sardegna o per ammirare l’interpretazione di questo mito resa dall’artista Paoletta Dessì nelle sue sculture, realizzate modellando pasta d’argilla su ossa d’animali ritrovate in campagna. Il programma completo è su scirarindi.org