Rassegna Stampa

web SardegnaOggi.it

Violenze sulle donne, ecco i dati a Cagliari: il 70% avviene tra le mura domestiche

Fonte: web SardegnaOggi.it
26 novembre 2014

 

Violenze sulle donne, ecco i dati a Cagliari: il 70% avviene tra le mura domestiche
Spesso il violento ha il volto di un familiare. Succede nel 70% dei casi denunciati. A Cagliari nel 2014 sono state presentate 52 denunce per stalking e comminati 14 ammonimenti. Passi in aventi nella cultura della prevenzione, ma occorre denunciare le violenze. E’ quanto emerso dall’incontro “La polizia a difesa delle donne”.



CAGLIARI- Numeri allarmanti quelli forniti stamattina durante il dibattito promosso dalla Questura di Cagliari in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne: durante il 2014 sono stati emessi dal questore 14 ammonimenti, uno in più rispetto al 2013 e il doppio rispetto al 2009, anno in cui è entrata in vigore la legge contro gli atti persecutori, mentre le denunce per stalking negli undici mesi di quest’anno sono state 52, 44 in meno rispetto allo scorso anno. Troppo spesso l’orco si nasconde tra le mura domestiche: secondo i dati diffusi, il 70% delle violenze denunciate si consuma in casa e interessa donne tra 16 e 54 anni. Nell’ultimo anno, in Italia, sono state uccise 179 donne: una ogni due giorni.

Prevenzione, formazione e denuncia sono le parole chiave per riuscire ad uscire da quella che da più parti è stata definita come una cultura incivile dove spesso la donna viene trattata come oggetto. Un appello ad uscire dall’ombra è stato fatto anche dal questore cittadino, Filippo Dispenza: “La violenza nasce da deficit culturali, dobbiamo disseminare la cultura del rispetto per il prossimo già a partire dalle scuole. E’ importante denunciare: senza denuncia non si può andare avanti. Le vittime possono farlo rivolgendosi non solo alle forze dell’ordine, dove troveranno personale preparato, ma anche a una delle associazioni sorte negli ultimi anni”. E sono oltre 900 le vittime di violenza che si sono rivolte alle sedi delle associazioni Donna Ceteris e Traguardo donna nel 2014.

Massima disponibilità dell’assessorato e della Giunta per avviare un percorso di rete sociale tra le diverse parti è stata espressa dall’assessore regionale alla Sanità e assistenza sociale Luigi Arru: “Dobbiamo lavorare insieme o non si va avanti. La Regione ha recepito il protocollo per il codice rosa e faremo di tutto per rifinanziare i centri antiviolenza”.

A Cagliari sono circa 2000 le persone che si rivolgono alle Politiche Sociali: di queste, il 62% è di sesso femminile. “Si tratta di un fenomeno sommerso che stenta ad avere una dimensione definita” dichiara l’assessore comunale Luigi Minerba, “la città di Cagliari è in prima linea per contrastarlo. Va affrontato quotidianamente, non si può abbassare la guardia”.

Di “atteggiamento culturale incivile già a partire dal ratto delle Sabine” ha parlato Leonardo Filippi, ordinario di Diritto processuale penale presso la Facoltà di Giurisprudenza di Cagliari, ricordando come fino al 1981 in Italia fosse in vigore il delitto d’onore che riconosceva al marito, fratello o padre che uccidesse una congiunta poiché offeso da una sua condotta 'disonorevole', attenuanti che gli avrebbero permesso di ottenere una pena ridotta e, molto spesso, di evitare il carcere. Sempre nel 1981 è stata abrogata la barbara legge del matrimonio riparatore, emblema della concezione della donna vista come oggetto" ha continuato Fillippi, “dove un uomo che violentava una donna e la sposava, non veniva processato. Erano esenti da pena anche i complici che con lui avessero compiuto la violenza carnale”.