VENERDÌ, 06 FEBBRAIO 2009
Pagina 4 - Cagliari
Vicino a Muravera, madre di sei figli rovinata dalle finanziarie
Il sostegno da Bocedi presidente nazionale dell’associazione contro racket e usura
ALESSANDRA SALLEMI
CAGLIARI. Prima di ammazzarsi vuol tentare con un annuncio: «aaa cercasi usuraio disposto a prestito». Claudia fa sapere che è solo una provocazione, quella di ammazzarsi. Non si può permettere neppure questo perché ha sei figli e, si sa, i creditori, sono pronti ad azzannare i familiari. Il problema di Claudia è la casa, ma la rovina è arrivata dal frigofero: per una rata, pagata con un mese di ritardo.
Claudia abita vicino a Muravera, lavora a ore come colf dove trova, il marito è dipendente di una ditta di autotrasporti e guadagna 1.200 euro al mese. La rata dei debiti adesso è arrivata a 1.700 euro mensili: Claudia non sa più dove sbattere la testa e, per liberarsi delle finanziarie, quasi sogna di incontrare un usuraio. Prima è andata in un paio di banche, ma siccome è nell’elenco dei cattivi pagatori del Crif, la banca dati nazionale dove vengono iscritti per un certo periodo di tempo i debitori morosi di qualunque tipo di finanziamento, anche i responsabili degli istituti di credito cui lei si è rivolta sono restati del tutto insensibili alle sue suppliche. Così, con la sua scrittura rotonda e aggraziata, ha preso un foglio del quaderno del figlio più piccolo (è alle elementari) e si è sfogata con Paolo Bocedi, battagliero presidente dell’associazione nazionale antiracket e antiusura «Sos Italia Libera», sede a Milano. Claudia aveva sentito Bocedi in una trasmissione Rai nella quale segnalava il grosso problema delle banche erogatrici di finanziamenti soltanto «per chi i soldi li ha già». Racconta: «Ci siamo costruiti una casa con un mutuo. Abitavamo in una casa piccola, la famiglia cresceva, anche i genitori ci dicevano che bisognava sistemarsi meglio, ‘siete giovani, lavorate’ e così ci siamo imbarcati nella costruzione di una villetta, a schiera. All’inizio ci hanno aiutati mia madre e mia suocera, poi anche loro non hanno più avuto disponibilità, così noi ogni sei mesi ci inventavamo qualcosa per pagare il mutuo. Abbiamo cominciato a rivolgerci a una finanziaria e così siamo entrati nel vortice: si andava da una finanziaria per chiudere con l’altra. A un certo punto ho detto basta: andiamo in banca a chiedere un mutuo così unifichiamo tutto, abbiamo una sola rata che cercheremo di rendere compatibile con le nostre possibilità anche se per un tempo lungo. Ma in banca ho scoperto che ero finita nel Crif per una rata del frigorifero pagata con un mese di ritardo. E’ lì che ci siamo persi: la banca ci avrebbe forse dato il prestito che ci serviva, la casa c’è, ma una volta finiti in quell’elenco non c’è modo di essere finanziati. La rata di 70 euro mensili del frigorifero era stata accreditata sul conto, la prima tutto bene, la seconda non c’erano soldi e quindi in automatico è stata respinta. Nel terzo mese le abbiamo pagate tutte e due assieme, con la mora e, per il resto del periodo del pagamento, non ci sono stati problemi: gli addebiti avvenivano regolarmente e sempre coperti». Il racconto di Claudia continua: «Dopo un anno circa che avevamo finito di pagare il frigorifero (è il 2005) mi era venuta l’idea di andare in banca a chiedere se c’erano soluzioni per il nostro problema. Volevo chiedere un prestito col quale chiudere con le finanziarie. Avremmo pagato per anni, ma in tranquillità: con le banche si può fare anche un piano di rientro lungo... Invece mi hanno detto che ero in quell’elenco. Io non ne sapevo nulla, l’ho scoperto lì. Ho provato con un’altra banca ma la risposta è stata la stessa. Ormai viviamo nel tormento e nell’umiliazione: quando arrivano le richieste di pagamento e io telefono per cercare di rinviare, di dilazionare, mi chiedono perché ho chiesto i prestiti se non avevo soldi. Mi dicono che è inutile che io faccia scenate, che loro non hanno problemi perché si pagheranno il debito con la nostra casa... E la serenità non c’è più neanche in casa, io e mio marito ci diamo la colpa a vicenda... litighiamo continuamente. Io ho pensato di vendere la casa tante volte, mio marito non vuole: dopo anni di sacrifici e mortificazioni, dice che la dobbiamo difendere per i nostri figli ed è lì che ho immaginato: se trovassi un usuraio...»