I box comunali circondati dalle bancarelle ambulanti
La gamba femminile esaltata da una seducente calza a rete svetta, tra le tante bancarelle in cui gli ambulanti espongono qualsiasi cosa: detergenti per la casa, sciarpe, occhiali, cappelli, vestiti e altro. I parcheggi blu del piazzale di fronte al Mercato di via Quirra ospitano più bancarelle che automobili.
Gli affari, nel suk di Is Mirrionis, non vanno male: il rione che non naviga nell'oro e i prezzi contenuti sono un binomio vincente, e si riesce a vendere più che in altri quartieri. Gli ambulanti estraggono la merce dalle scatole di banane (sono i contenitori preferiti dai venditori di tutte le nazionalità) e riempiono di colori la piazza, in un allegro disordine. I potenziali clienti chiedono il prezzo di qualsiasi cosa: sono tempi in cui è meglio riflettere, prima di spendere.
Hanno trovato l'equilibrio con quasi tutto, gli ambulanti: con il traffico che non è intralciato, con le soste blu occupate dalle bancarelle ma i posti che rimangono sono sufficienti, con la clientela. Non con i venditori senegalesi, però, e il becero razzismo non c'entra: ce l'hanno con tute e capi di vestiario che portano i marchi delle grandi griffe, ovviamente taroccati. «Ci rubano i clienti con merce contraffatta», gridano, e più volte si è sfiorato lo scontro. Quel piazzale è una polveriera. (l. a.)