MOLENTARGIUS. Nuova strage di cefali nel parco. La denuncia degli ambientalisti
Il caldo potrebbe non c'entrare proprio nulla con la moria di pesci avvenuta in questi giorni nel canale vicino all'idrovora del Rollone di Molentargius. Forse neppure i ventidue gradi raggiunti ieri dal barometro. Acque torbide, molti rifiuti e poi le carcasse dei muggini, dei tanti pesci (tra cui qualche carpa) morti per asfissia. L'ennesima strage su cui non sarà fatta chiarezza ma che sarà, probabilmente, congelata come «asfissia anossica», vale a dire cefali morti per mancanza di ossigeno nell'acqua.
LA DENUNCIA Il fenomeno è stato segnalato al Consorzio di gestione del Parco di Molentargius-Saline e alla stazione del Corpo forestale e di vigilanza ambientale che ha la propria sede nell'edificio Sali Scelti, all'ingresso dell'oasi naturale. Ai ranger spetterà ora il compito di verificare la consistenza della moria e soprattutto quali possano essere le cause scatenanti.
«Le proporzioni - spiegano gli ambientalisti del Gruppo di intervento giuridico, l'associazione che ha denunciato la morte dei cefali - appaiono inferiori rispetto a quanto accadde nel canale di Terramaini e nel canale di mezzo l'11 aprile scorso, ma anche il 25 luglio del 2012 e ancora nel 2007 e nel 2008».
LA DECOMPOSIZIONE Al momento non c'è alcuna spiegazione sull'accaduto. Anche nei giorni scorsi, sempre sul Terramaini, erano morti parecchi muggini. Le loro carcasse in decomposizione erano poi finite, trasportate dalla corrente, a Su Siccu, restando a galla tra le barche dei porticcioli turistici e provocando un odore nauseabondo. Adesso la storia si è ripetuta nei pressi del ponticello di Medau Su Cramu, a due passi dal centro ippico.
LE DOMANDE Fenomeno naturale? Troppi pesci in un canale limitato e con acque basse che facilmente si surriscaldano con l'aumento della temperatura. L'ipotesi torna con insistenza ad ogni moria, anche se non sono in pochi a parlare di inquinamento. La Forestale esclude che in questo canale, interno all'area parco, finiscano scarichi abusivi.
Restano invece i dubbi sul Terramaini.
LE RICHIESTE I Comuni di Cagliari e di Monserrato, la Asl e la Società Abbanoa, proprio in occasione delle precedenti morie di pesci, avevano ipotizzato un afflusso di sostanze organiche in conseguenza di forti piogge, l'abbassamento della quantità di ossigeno nelle acque, ma anche la presenza di scarichi non autorizzati. Proprio per questo Gruppo d'intervento giuridico e Amici della Terra chiedono con forza che vengano ricercate le cause per poterle definitivamente rimuovere.
Andrea Piras