Le barriere architettoniche non finiscono mai. Situazioni limite in periferia, ecco la denuncia di un ricercatore del Crs4 che scatta foto e realizza un video del ‘calvario’ che vive ogni giorno un disabile.
CAGLIARI - Come la traversata di un deserto: tra mille difficoltà e senza aiuti. Il paragone, per quanto forte, sembra reggere: guardrail che restringono centinaia di metri di strada – che diventa una strettoia -, dossi ogni due per tre e marciapiedi senza neanche un accenno di scivolo. L’inferno in Terra, insomma, per chi ha difficoltà motorie. Che, nel mappamondo, è segnato anche nel quartiere di Is Mirrionis.
I video e le immagini che vi proponiamo, realizzate da un ricercatore del Crs4 insieme a un suo amico, un 34enne che vive sulla carrozzina da quando è nato, sono chiare. Marco Girau non può camminare autonomamente: una tetraparesi spastica lo costringe a un’esistenza in simbiosi con la carrozzina. Ogni volta che deve ‘muoversi’ per le strade di Is Mirrionis, quartiere nel quale vive, è consapevole che lo attende una sfida con la S maiuscola. In via Quirra c’è un guardrail – sicuramente utile, sennò decenni fa la parte pubblica non avrebbe speso denari per realizzarlo – che riduce circa centocinquanta metri di strada al pari di un budello, ovviamente per chi non ha avuto il privilegio di poter camminare sulle proprie gambe. E in tutte le strade del quartiere, giusto per completare il quadro, non mancano marciapiedi-gruviera e dossi che trasformano la carrozzina di un disabile in un insensato vagone da ‘ottovolante’.
“Le strade fanno pietà, non solo in periferia ma anche al centro. I marciapiedi sono privi di scivoli e semidistrutti. Cagliari, per un diversamente abile, è una città non totalmente fruibile”, sentenzia Marco Girau. “Tante volte ho rischiato di cadere dalla carrozzina, a causa di continue barriere architettoniche, un calvario. Chi può fare qualcosa, cioè gli amministratori comunali, lo faccia. Devono impegnarsi nel trovare soluzioni sensate e definitive a questi problemi”. La documentazione - fotografica e video - dell’ennesimo caso di ‘città a ostacoli per i disabili’ è stata realizzata da Andrea Mameli: cagliaritano di 49 anni ricercatore del Crs4, realtà per la quale cura anche il settore-comunicazione. “Oltre all’amicizia che mi lega a Marco, ho voluto scoprire le mille sfaccettature di simili situazioni, che rappresentano un possibile pericolo per un diversamente abile. Ho solo documentato i fatti, nessuna polemica, bensì la speranza che vengano accesi i riflettori su una simile tematica”, osserva Mameli, “ho fatto mio il concetto di accessibilità universale, scoperto grazie alla Consulta delle Associazioni dei Disabili. Le foto e video realizzati a Is Mirrionis aiutano a toccare con mano situazioni di difficoltà per i diversamente abili che, spesso, passano inosservate da chi non vive su una carrozzina”.